Terzo settore a Governo, serve quoziente familiare e bonus scuola
Network di cento associazioni lancia proposte per la legge di bilancio.

L’avvio graduale del quoziente familiare, il sensibile potenziamento delle cure palliative e l’introduzione del bonus scuola, seppur con parametri Isee.
Sono queste le principali proposte da inserire nella prossima legge di bilancio che il network “Ditelo sui tetti”, composto da oltre cento associazioni del Terzo settore, intende proporre al governo.
Secondo la rete la riforma del quoziente familiare può avviarsi, nel 2025, solo per le famiglie con almeno tre figli a carico nel 2024, con possibile decrescente considerazione del numero dei componenti per gli anni successivi. Per le associazioni “va da subito almeno introdotta una imposizione fiscale di favore per misure stabilite dalla contrattazione decentrata per lavoratori con figli a carico o concepiti: si chiede di confermare l’esonero dai contributi sociali per le mamme lavoratrici introdotto dalla legge di bilancio 2024 e di introdurre un ‘mater-premium’ sul costo che il datore di lavoro sostiene per il salario di madri di figli piccoli o durante la gestazione, con premi crescenti al crescere dei figli. Per converso, per le lavoratrici autonome che vivano una maternità o, terminata la stessa, abbiano figli piccoli, si può pensare a un credito d’imposta per i soggetti che si avvalgono di servizi prestati o beni ceduti da professioniste o imprenditrici in tali situazioni, e ciò in misura crescente al crescere dei figli”.
Riguardo alle terapie del dolore, “si crede che il percorso finalmente avviato a favore delle cure palliative abbia ora necessità di un incremento dei fondi dedicati a tali interventi, specie nei segmenti ancora gravemente trascurati”. Va inoltre perseguito “l’ampliamento tanto dei benefici fiscali per gli oneri dell’assistenza, specie domiciliare, quanto l’estensione degli stessi a soggetti prossimi a chi soffre, riconoscendo con ciò la solidarietà naturale esistente e ponendo al centro della disciplina una relazione di prossimità, contro la solitudine”.
Per superare, la discriminazione economica “che boicotta la scelta della scuola per tutte le famiglie, si dovrebbe riconoscere ai genitori che scelgono per i figli scuole pubbliche non statali un credito o contributo di istruzione per ciascun figlio (‘dote scuola’), da riversare alle scuole prescelte, pari ad almeno il 70% di quanto lo Stato stesso spende per ciascun studente, in base al costo standard di sostenibilità. Dalle simulazioni svolte, con appena alcune decine milioni di euro si potrebbe introdurre una direzione di maggior libertà educativa”.
Ansa
Altre Notizie della sezione

Il “peso” della maternità nell’accesso e nella permanenza nel mondo del lavoro.
17 Aprile 2025Le proposte di Federterziario in relazione agli ultimi dati Istat sul "peso" della maternità nell'accesso e nella permanenza nel mondo del lavoro.

Usa-Iran, a Roma sabato secondo round colloqui sul nucleare
17 Aprile 2025Nella capitale ci saranno l'inviato di Donald Trump, Steve Witkoff, il ministro degli Esteri iraniano Abbas Araghchi e il ministro degli Esteri omanita, Badr Albusaidi, mediatore.

Bruxelles, nella lista dei Paesi Sicuri ci sono anche Egitto e Bangladesh.
17 Aprile 2025La premier esprime “grande soddisfazione” per l’elenco proposto dalla Commissione Ue. Arrestati dieci migranti del Cpr in Albania dopo il tentativo di rivolta.