Anno: XXV - Numero 203    
Mercoledì 6 Novembre 2024 ore 13:00
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Sciopero degli avvocati penalisti.

Da oggi e per tre giorni tribunali bloccati in tutta Italia da parte dell’avvocatura penalista associata nell’Unione delle Camere penali italiane.

Sciopero degli avvocati penalisti.

In mancanza degli avvocati penalisti le udienze non avranno luogo. L’astensione è stata indetta per contestare il DDL AC 1660-A – decreto sicurezza – approvato dalla Camera dei deputati e ora in discussione al Senato. Le sollecitazioni dell’avvocatura penale italiana sono state finora inascoltate, “Gli incontri con – scrive la Camera penale – il Ministro della Giustizia ed audizioni davanti alle Commissioni Parlamentari hanno evidenziato come si assiste ad una inaccettabile pan-penalizzazione a vasto spettro, che implica la creazione di nuove fattispecie di reato, la criminalizzazione di condotte che non erano state mai ritenute offensive, uno sproporzionato aumento delle sanzioni a tutela univoca dei tutori dell’ordine, l’introduzione di nuove ostatività alla concessione di benefici penitenziari, l’aumento delle prerogative della Polizia giudiziaria, alla quale sarà addirittura consentito il porto di armi diverse da quelle ufficialmente in dotazione, e si constatava come tali riforme finiscano con il modificare pericolosamente i rapporti stessi fra il cittadino e lo Stato”.

Il pacchetto sicurezza rivela nel suo complesso e nelle singole norme una matrice securitaria sostanzialmente populista, profondamente illiberale e autoritaria, caratterizzata da uno sproporzionato e ingiustificato rigore punitivo nei confronti dei fenomeni devianti meno gravi ed ai danni dei soggetti più deboli.

Inascoltati gli appelli dell’avvocatura, dell’Accademia, e di larghissima parte della società civile per un intervento urgente ed immediato per risolvere il drammatico problema del sovraffollamento carcerario e dei sucidi in carcere – la situazione si è aggravata arrivando a segnare il tragico numero di 78 suicidi dall’inizio dell’anno e 62.000 detenuti (a fronte di una capienza massima di 51.000 posti).

La Camera Penale di Trento ha indetto per domani nel palazzo di Giustizia di Trento un’assemblea aperta a tutti per illustrare pubblicamente le ragioni alla base della proclamazione dei tre giorni di astensione dalle udienze dalle attività penali.

Sono sorprendenti le motivazioni addotte – scrive il Deputato Alessandro Urzì – rivendichiamo invece proprio la matrice tesa a garantire la pubblica sicurezza, securitaria appunto del provvedimento con il quale è stata affrontata di petto proprio la vasta platea di reati che incidono sul quotidiano standard di legalità percepita dai cittadini.

Spiace che le Camere penali, sensibili per deformazione professionale ai sentimenti degli autori di reato, in questo caso rischino di scollarsi dalla sensibilità di un intero Paese che chiede invece rispetto delle regole. Da parte di tutti.

Inammissibile l’accusa di “politiche repressive” e di “discostamento del disegno di legge da tutti i paradigmi propri del Diritto penale liberale”, perchè queste appaiono dichiarazioni ideologiche distanti dalla funzione sociale della difesa che è fra il resto quella di garantire una giusta pena in caso di accertata responsabilità individuale, non di scaricare le responsabilità “sulla società” secondo prassi conosciuta molti anni fa.

Tg3

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