Piccoli centristi litigano. Renzi e Sala se le suonano.
Il leader di Italia Viva ha criticato l'ipotesi di affidare al sindaco di Milano un ruolo da regista di un'area moderata organica al centrosinistra, suggerendogli di occuparsi della sicurezza della città da lui amministrata.
È scontro a distanza tra Matteo Renzi e Beppe Sala. In un’intervista rilasciata ad Avvenire, il leader di Italia Viva rifletteva sull’ipotesi di Beppe Sala federatore di un’area moderata organica al centrosinistra. “Leggo spesso dichiarazioni di dirigenti del Pd che spiegano a chi sta fuori dal Pd che cosa dovremmo fare noi”, dice Renzi al quotidiano di ispirazione cattolica, “Suggerirei sommessamente a questi statisti in erba di preoccuparsi del proprio partito, non degli altri. Se poi Beppe Sala vuol dare una mano al centro riformista – superando le precedenti sbandate per i Verdi o per Di Maio – è il benvenuto. Credo che il modo più concreto che ha per aiutare sia tenere Milano più sicura di come è oggi. La sicurezza è un valore centrale nel progetto del centro riformista, come pure il no a nuove tasse e l’attenzione al mondo cattolico. In Italia l’impatto del cattolicesimo politico si è molto ridotto, ma io continuo a dire che non si vince senza rappresentare anche il mondo cattolico. Non credo che Schlein, Bonelli, Fratoianni siano riconosciuti da questo popolo”.
Alle sue parole ha ribattuto Sala. Anche se “è una bella definizione che piace molto ai media, io non mi sono mai proposto come federatore”, dice il sindaco interpellato sul punto a margine della celebrazioni del 4 Novembre al Sacrario dei Caduti, “Ma se vogliamo parlare un po’ più seriamente, io credo che Renzi sia infoderabile, nel senso che è molto difficile immaginare che si faccia federare e comunque è una cosa che oltre la mia umana capacità. Rispetto alle sue critiche, però, non gli voglio rispondere per due motivi: primo, io sono uno dei milioni di italiani che ha creduto in Renzi; secondo se comincio a dibattere e a rispondere poi finiamo in una polemicuccia giornaliera che forse fa il suo gioco ma non il mio”. Sala parla anche delle interlocuzioni con Carlo Calenda: “Ci stiamo sentendo perché io ascolto tutti. Lui ha congresso che è un momento importante. Io conosco le sue idee, lui conosce le mie, certamente c’è stima reciproca. Continuiamo a parlarci ma in questo momento c’è molto da lavorare. Non è un problema di formula partitica, ma di idee e di persone anche nuove”.
Renzi ha poi nuovamente replicato in una nota: “Leggo di un leggero risentimento di Beppe Sala per la mia intervista ad Avvenire. Conosco il Sindaco di Milano da un decennio e credo di avergli offerto in questi anni sempre la più ampia collaborazione, dall’Expo al Patto per Milano, dalla legge sui capitali ai fondi per le infrastrutture. Ho detto e ribadisco che se Beppe Sala vuole dare una mano a costruire il centro – dopo qualche sbandamento tra verdi europei e di Maio – è il benvenuto. Ne sono davvero felice. Ho aggiunto che il modo migliore per aiutare i riformisti a scegliere il centrosinistra abbandonando il centrodestra secondo me è lavorare bene a livello amministrativo e garantire la sicurezza a Milano”. E ancora: “Non capisco la reazione polemica del mio amico Beppe, cui ricordo che ha fatto bene a credere in me. Almeno quanto ho creduto in lui confermandolo alla guida dell’Expo nel 2014 e scegliendolo come candidato nel 2016. Se il disegno di Beppe è fare il federatore gli auguro buon lavoro e gli suggerisco di essere molto paziente e poco permaloso. Noi saremo al suo fianco per avere più sicurezza a Milano, argomento che è molto sentito e che è fondamentale per la crescita di tutto il Paese. Nel momento in cui l’America segue col fiato sospeso la Casa Bianca, il Medio Oriente rischia l’escalation iraniana, l’Europa soffre a Valencia evito qualsiasi polemica e auguro buon lavoro al sindaco di Milano”.
di Huffpost
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