Che fine faranno i monopattini a noleggio.
Le aziende dicono che per via dei furti sarà troppo costoso rispettare la riforma del nuovo codice della strada, e per questo potrebbero lasciare l’Italia.
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La riforma del codice della strada ha introdotto l’obbligo del casco per chi si sposta in monopattino, una regola molto temuta dalle aziende del cosiddetto sharing, i servizi di noleggio presenti in molte città italiane. Chi ha un monopattino elettrico personale dovrà comprare il casco e metterlo ogni volta che si sposta, mentre per le aziende che noleggiano monopattini è tutto più complicato e costoso: non esiste un modo sicuro per agganciare i caschi ai mezzi e il rischio di furti è elevato. Nonostante le aziende abbiano messo in guardia il governo dal rischio di dismissione delle flotte nelle città italiane, il nuovo obbligo è stato approvato senza molte discussioni.
L’obbligo del casco fa parte di una riforma complessiva che prevede anche altre regole contestate. I monopattini dovranno avere una targa e un’assicurazione Rc, di responsabilità civile, una polizza che copre i danni a cose o a persone (escluso il conducente responsabile del sinistro) eventualmente causati dal veicolo stesso. Per la targa le conseguenze sono minime, perché può essere adesiva. L’assicurazione invece è costosa e l’obbligo è in conflitto con una recente sentenza della Corte di giustizia europea: i giudici hanno stabilito che i velocipedi (come vengono chiamati nel gergo legale i mezzi come monopattini e biciclette) che vanno a meno di 20 chilometri orari non sono obbligati a pagarla.
Giorgio Cappiello, dirigente di Bird, azienda che ha monopattini in tutte le principali città italiane, ha spiegato a Repubblica che è impensabile fornire un casco per ogni monopattino in quanto i ganci sono poco sicuri e non è possibile installare bauletti per via dei rischi legati alla stabilità.
L’esperienza di alcune aziende in città che hanno provato a introdurre l’obbligo del casco conferma i suoi timori. Negli ultimi quattro anni uno dei comuni che ha più insistito nell’obbligare le persone a indossarlo è Firenze. Tutte le ordinanze fatte dal comune sono state bocciate dalla giustizia amministrativa in seguito ai ricorsi fatti dai servizi di sharing. Nei periodi in cui l’ordinanza è stata in vigore, però, le aziende si sono accorte di quanto sia costoso mettere i caschi a disposizione dei clienti. Già nell’agosto del 2023 l’amministratore delegato di RideMovi, Alessandro Felici, aveva raccontato al Corriere Fiorentino che i furti erano continui: «Come RideMovi siamo costretti a comprare oltre 450 elmetti al mese solo per il capoluogo toscano» su una flotta di 450 monopattini. Ci sono poi altri problemi: quando piove il casco si bagna ed è difficile cercare l’ultimo utilizzatore quando spariscono.
Michele Francione, direttore operativo di Bit, un’altra azienda presente in molte città italiane, ha spiegato che l’80 per cento di chi noleggia un monopattino è un cliente occasionale, che prende il mezzo all’ultimo minuto, magari perché non ce ne sono altri disponibili. Per questo è impensabile che le persone se lo portino da casa: «Se l’utente è consapevole di rischiare fino a 400 euro di multa e non ha il casco dietro preferirà non prendere il mezzo. La domanda calerà a picco e ci saranno ripercussioni su fatturati e posti di lavoro».
Le aziende che noleggiano monopattini sostengono inoltre che l’obbligo del casco non ridurrà la mortalità, che è già bassa. In Israele, dove l’obbligo esiste già dal 2011, il numero dei feriti non è calato, mentre l’utilizzo si è molto ridotto. Non è possibile fare confronti con paesi europei perché l’Italia è il primo a introdurre l’obbligo. Studi commissionati dalle associazioni che rappresentano le aziende stimano che ci sarà un calo dell’utilizzo del 40 per cento con picchi fino al 70 per cento. Le conseguenze economiche sarebbero notevoli: c’è il rischio che molte decidano di lasciare l’Italia per concentrarsi su altri paesi, con una perdita tra 1.200 e 3.000 posti di lavoro.
Già nel 2021 il governo aveva introdotto nuove regole per aumentare la sicurezza di chi si sposta in monopattino. Era stata ridotta la velocità massima dei mezzi da 25 a 20 chilometri orari, mentre nelle aree pedonali il limite era stato confermato a 6 chilometri orari. Era stato introdotto l’obbligo di indicatori luminosi per le frecce e gli stop, oltre alle luci già necessarie. Per quanto riguarda i monopattini a noleggio, il decreto aveva introdotto l’obbligo di scattare una fotografia per dimostrare la correttezza del parcheggio, una funzione già prevista dalla maggior parte dei servizi di noleggio. Negli ultimi anni quasi tutte le aziende si sono dotate di mezzi più stabili e con freni migliori proprio per ridurre il rischio di incidenti.
COSA DICONO LE NUOVE REGOLE SUI MONOPATTINI
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