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L’Anaao promuove la stretta sui gettonisti

Di Silverio: ora serve un piano assunzioni.

L’Anaao promuove la stretta sui gettonisti

L’Anaao Assomed ritiene utili le nuove linee guida emanate dal Ministero della salute per imporre una stretta al fenomeno dei gettonisti in corsia.

Negli ultimi anni – commenta Pierino Di Silverio, Segretario Nazionale Anaao Assomed – a causa della assente programmazione e del blocco del turn over si è abusato di queste figure, con un conto salato per la sanità pubblica: 1,7 miliardi all’anno. Un escamotage per bypassare quel tetto all’assunzione di personale che grava come una spada di Damocle su aziende e Regioni, ma al contempo un modo anche per gestire in piena autonomia i professionisti con la logica del ‘oggi mi servi e quindi lavori’, ‘domani non mi servi e ti mando via’. Il tutto con buona pace della presa in cura del paziente. Non trascurabile l’aspetto economico visto con qualche giorno di lavoro si poteva arrivare a guadagnare l’intero stipendio di un medico assunto in ospedale.

Ora con le nuove linee guida – prosegue Di Silverio – le aziende sanitarie potranno affidare a terzi i servizi medici solo in caso di “necessità e urgenza”, cioè una volta esclusa la possibilità di avvalersi di personale interno, in un’unica occasione e per massimo 12 mesi senza proroghe. Inoltre i gettonisti dovranno avere specifici requisiti e rispettare le regole sul riposo di almeno 11 ore tra un turno e un altro. Vengono fissati anche i limiti economici: per i medici 85 euro l’ora al pronto soccorso e in rianimazione, massimo 75 euro negli altri reparti. Per gli infermieri 28 euro all’ora in pronto soccorso e 25 per altri reparti.

Il provvedimento rappresenta sicuramente un passo avanti – dichiara Di Silverio – con regole più stringenti che pongono limiti al Far West dei gettonisti. Resta però un vulnus nel momento in cui contestualmente sembra essere tramontato il piano di assunzioni e non si mettono in atto strategie per rendere attrattivo il lavoro del medico in ospedale. Ora più che mai è indispensabile un progetto per la sanità e i suoi professionisti, per riformare un sistema che ha 46 anni di vita e non è più al passo con le trasformazioni della malattia e della sanità nel suo complesso. Chiediamo anche un riforma coraggiosa del lavoro, delle responsabilità, della formazione e dello stipendio.

In caso contrario – conclude Di Silverio – questa stretta aprirà le porte a medici e infermieri di altre nazioni che ad oggi possono semplicemente autocertificare le competenze. Insomma, un mondo professionale che va ripensato e in fretta a partire da questa legge di bilancio prima che sia troppo tardi. E noi non staremo a guardare”.

Nota – Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di Mondoprofessionisti.

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