Ritiro le mie accuse: noi Pm dobbiamo essere aperti al dubbio.
La lettera del sostituto procuratore di Catania Fabio Regolo ai legali degli indagati (archiviati) dell’inchiesta che aveva coinvolto medici.
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Pubblichiamo di seguito la lettera del sostituto procuratore di Catania Fabio Regolo, indirizzata ai difensori dell’inchiesta “Vasi comunicanti”, nella quale erano coinvolti diversi medici e rappresentanti di aziende farmaceutiche accusati di aver messo in piedi una rete corruttiva. Accuse per le quali è stata disposta, per tutti, l’archiviazione.
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Gentili tutti,
spero, anche questa volta, di non aver dimenticato nessuno tra tutti i difensori interessati alla vicenda. Nel caso vi prego di girare la mail ai vostri colleghi pretermessi. Ho ritenuto doveroso comunicarvi di persona che ho appena depositato la richiesta di archiviazione. Il Giudice dirà se la scelta effettuata è giusta o è sbagliata, se è completa o parziale. I vostri assistiti forse saranno gli unici a conoscere la verità vera, noi dobbiamo attenerci alla verità che emerge dagli elementi di fatto acquisiti.
Quello che posso dire è che l’ho redatta dopo aver letto con la dovuta attenzione (sentendo, come in tutti gli altri casi che in 17 anni di lavoro mi sono capitati tra le mani, il peso della decisione che non è solo una questione di correttezza giuridica, di tecnicalità, ma che impatta sulla pelle viva delle persone che a vario titolo sono coinvolte in quei mucchi di carte che comunemente definiamo fascicoli) la mole di atti prodotti praticamente da ciascuno di voi, dopo aver letto e riletto le varie annotazioni di pg che rendicontano gli esiti degli approfondimenti investigativi delegati dallo scrivente, dopo aver riflettuto in modo laico, senza ragionare in termini di “vittoria” o “sconfitta”, sugli elementi di fatto presenti nel fascicolo (e solo su quelli) avendo in mente la cultura della prova, cercando, anche in una vicenda delicata, di non dimenticare mai l’imperativo morale che facendo leva sull’art. 358 c.p.p. ci esorta ad essere pm che ragionano come un Giudice, pm aperti al dubbio sull’innocenza dell’indagato, che valuta le prove con lo stesso atteggiamento di terzietà del Giudice e che quindi cerca la verità con prudenza del giudizio insieme a tutti gli altri protagonisti del processo e prima ancora del procedimento.
Alla fine di un duro lavoro (svolto in contemporanea con tanti altri, perché magari fossimo messi in condizione di dedicarci solo ad un fascicolo alla volta) che ha visto come sapete confronti con gli indagati nel corso degli interrogatori, confronti con voi difensori, confronti con le letture offerte dalla polizia giudiziaria, con gli elementi presenti nel momento cautelare e con quelli successivamente emersi, mi sia consentito condividere con voi come anche questa vicenda, ancora una volta, mi conferma quanto sia fondamentale operare con l’ottica di preservare (in concreto e non tanto nei convegni) una comune cultura della giurisdizione tra Giudici, pubblici ministeri ed avvocati, che non è un inutile orpello o un principio fatto di vuoto, ma a mio modesto avviso (rappresento a mala pena me stesso, sia chiaro, quindi parlo per come la vivo io da piccolo operatore di provincia) è la vera garanzia per coloro che alla fine sono i veri fruitori del Servizio Giustizia ossia i cittadini che si trovino ad essere indagati, imputati o persone offese.
Ho pertanto redatto una richiesta, articolata, di archiviazione dando conto – o almeno spero di averlo fatto e comunque mettendoci massimo impegno nei limiti delle proprie capacità – dei motivi in fatto ed in diritto sottesi alla decisione assunta.
La segreteria sta collazionando gli atti perché alla fine il fascicolo vede 5/6 faldoni da ordinare (anche se avendo un solo segretario e mezzo pg a disposizione credo che l’ordine degli atti non sarà certosino come piace a me, ma preferisco consentirvi di avere il vostro Giudice come interlocutore prima possibile) e nel giro di un paio giorni partirà tutto per l’ufficio del Gip. Non so se riusciranno anche a caricare tutto al Tiap o se vi chiederemo la cortesia di consultare gli atti direttamente in cartaceo, tanto credo che ad eccezione dell’ultima annotazione abbiate già tutto in quanto alcuni atti erano presenti al momento della Discovery e altri sono stati prodotti da voi. Pazientate qualche giorno e poi se ci sono problemi di consultazione fatemelo sapere.
Credevo al momento corretto, una volta condivisa dal procuratore e depositata formalmente, avvisarvi quanto prima visto che molti di voi erano passati in segreteria a chiedere aggiornamenti e visto che credo che per le persone giuridiche vi fossero anche necessità di salvaguardia della continuità aziendale.
Quando ci incontreremo nuovamente in questi corridoi o in altre tappe di questa storia chiamata vita mi direte, se riterrete, cosa ne pensate dell’impostazione. Mi scuso per la lunghezza del messaggio che spero non sia giudicato un fuor d’opera. È solo un voler rendere conto di quello che si fa e di quello che non si fa – aspetto che resta per me fondamentale del nostro agire vissuto come servizio – ed un modo per conservare un minimo di rapporto umano sia pure nel rispetto sacrosanto dei distinti ruoli da ciascuno di noi ricoperti.
Cordiali saluti a tutti,
Fabio Regolo
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