Avvocati cassazionisti, le percentuali più alte a Trento e Trieste
“I distretti più del Nord Est – afferma Antonello Martinez, presidente dell’Associazione Italiana Avvocati d’Impresa nonché fondatore dello studio legale Martinez&Novebaci - hanno una maggior propensione dei colleghi ad acquisire l’abilitazione al patrocinio in Cassazione. La situazione è all’opposto nel sud Italia”.
Il distretto giudiziario di Trento è il primo in Italia per presenza di avvocati cassazionisti con il 47,6% sul totale degli avvocati iscritti all’Albo, ed è seguito da Trieste (45,1%) e Roma (42,7%), dove ha sede proprio la Corte di cassazione. È quanto emerge da un’analisi dell’Associazione Italiana Avvocati d’Impresa, secondo la quale Bari (28,5%) e Napoli (25,15) sono invece i distretti con un minor percentuale di avvocati cassazionisti. “I distretti più del Nord Est – afferma Antonello Martinez, presidente dell’Associazione Italiana Avvocati d’Impresa nonché fondatore dello studio legale Martinez&Novebaci – hanno una maggior propensione dei colleghi ad acquisire l’abilitazione al patrocinio in Cassazione. La situazione è all’opposto nel sud Italia.”
I distretti giudiziari di Roma, Milano e Napoli guidano la classifica per numero assoluto di cassazionisti, rispettivamente: 13.775, 9.468 e 6.638 professionisti. Un dato che rispecchia la concentrazione di attività giudiziaria e di avvocati iscritti all’Albo in questi territori e, nel caso di Roma, la presenza della sede della Cassazione. I distretti giudiziari in cui, invece, il numero assoluto dei cassazionisti è il più basso, a livello nazionale, sono: Campobasso (520), Caltanisetta (582), Trento (865) e Potenza (930).
“Il confronto tra valori assoluti e percentuali – spiega Martinez – rivela alcuni paradossi significativi: il distretto di Napoli, terzo per numero assoluto di cassazionisti, si posiziona all’ultimo posto nella classifica percentuale con solo il 25,1% di professionisti abilitati, seguito da Bari”
Secondo l’analisi dell’Associazione Italiana Avvocati d’Impresa a livello di singoli Ordini, emerge che Rovereto guida la classifica percentuale con il 58,5% di cassazionisti, seguito da Aosta (56,1%), Gorizia (54,4%), Aquila (51,4%), Rieti (50,5%), Verbania (49,8%), Lanciano (47,1%), Bolzano (46,5%), Udine (46,5%) e Trento (46,1%). All’estremo opposto, gli Ordini dell’area napoletana mostrano le percentuali più basse: Nola (16,7%), Napoli Nord (17,6%) e Torre Annunziata (21,3%).
Considerando, invece, i valori assoluti nelle prime posizioni della classifica nazionale sono gli ordini di Roma (10.760), Milano (6.638), Napoli (2.938), Torino (2.262), Catania (1.926), Firenze (1.619), Bologna (1.611), Bari (1.504), Palermo (1.368), Salerno (1.341), Lecce (1.339) e Genova (1.081). In fondo alla classifica troviamo Lanusei (45), Urbino (82), Aosta (92) e Ivrea (97).
“Questi dati rivelano una significativa disparità territoriale nella distribuzione dei cassazionisti – commenta Antonello Martinez, fondatore e namimg partner dello Studio Martinez&Novebaci. Mentre i grandi centri mantengono la leadership numerica, è nei distretti più piccoli del Nord Est che si registra la maggiore concentrazione percentuale di professionisti abilitati al patrocinio in Cassazione. Questo fenomeno merita un’attenta riflessione sulle dinamiche di sviluppo professionale e sulle opportunità di specializzazione nei diversi territori”.
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