Ecofin promuove il piano strutturale dell’Italia.
Il Consiglio dei ministri delle finanze dell’Unione ha approvato il Piano strutturale di bilancio dell’Italia con la sua estensione a sette anni e il programma di rientro del sotto la soglia del 3% del Pil entro il 2026. A patto che il Bel Paese metta fine alla “situazione di deficit eccessivo per il 2026”.
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“L’Italia – aggiunge l’Ecofin – deve assicurare che la crescita nominale della spesa netta non superi l’1,3% nel 2025 e l’1,6% nel 2026”.
Solo cinque Paesi hanno chiesto l’estensione a 7 anni dell’aggiustamento: oltre all’Italia, Francia, Finlandia, Romania e Spagna, mentre non è escluso che in futuro anche la Germania si accodi.
Per quanto riguarda la Francia, la raccomandazione sottolinea come questa debba mettere fine alla situazione di disavanzo eccessivo entro il 2029 e garantire che il tasso di crescita nominale della spesa netta non superi lo 0,8% nel 2025, l’1,2% nel 2026, l’1,2% nel 2027, l’1,2% nel 2028 e 1,1% nel 2029.
Gli Stati membri devono rispettare la disciplina di bilancio sulla base dei criteri e dei valori di riferimento fissati nei trattati dell’UE: il loro deficit non dovrebbe superare il 3% del prodotto interno lordo (PIL) e il loro debito non dovrebbe superare il 60% del PIL. Tutti gli Stati membri devono rispettare questi valori di riferimento del Trattato.
Se in uno Stato membro si verifica un disavanzo eccessivo, lo scopo della procedura per disavanzo eccessivo è quello di sollecitarne la correzione sottoponendo gli Stati membri a un controllo più approfondito e fornendo loro raccomandazioni affinché adottino azioni efficaci per correggere il disavanzo. In definitiva, l’obiettivo è rafforzare la sostenibilità del debito degli Stati membri.
Nell’ambito del nuovo quadro di governance economica, una volta avviata una procedura per disavanzo eccessivo, il Consiglio raccomanda allo Stato membro interessato di adottare misure efficaci per porre fine alla situazione di disavanzo eccessivo entro un termine prestabilito.
Nella sua raccomandazione, il Consiglio chiede inoltre allo Stato membro di attuare un percorso correttivo di spesa netta che garantisca che il disavanzo delle amministrazioni pubbliche sia portato e mantenuto al di sotto del valore di riferimento del 3% del PIL entro il termine fissato nella raccomandazione.
Il 26 luglio 2024 il Consiglio ha avviato formalmente le procedure per i disavanzi eccessivi nei confronti di sette Stati membri e ha deciso di mantenere aperta la procedura per i disavanzi eccessivi nei confronti della Romania, sulla base delle proposte della Commissione di decisioni del Consiglio che stabiliscono l’esistenza di disavanzi eccessivi per sette Stati membri (Belgio, Francia, Italia, Malta, Polonia, Slovacchia e Ungheria) e una decisione in cui si afferma che la Romania, che è sottoposta alla procedura per disavanzo eccessivo dal 2020, non ha adottato misure efficaci per correggere la situazione.
Quest’anno, eccezionalmente, la tempistica delle raccomandazioni agli Stati membri nell’ambito della procedura per i disavanzi eccessivi affinché adottino misure efficaci è stata allineata con le disposizioni del quadro di governance economica riformato dell’UE.
Secondo le nuove regole, in vigore dal 30 aprile 2024, gli Stati membri sono tenuti a preparare piani strutturali di bilancio a medio termine, definendo i percorsi di spesa e le riforme e gli investimenti prioritari per i prossimi 4-7 anni.
L’obiettivo era allineare le raccomandazioni del Consiglio nell’ambito delle procedure per i disavanzi eccessivi con quelle dei piani strutturali e fiscali a medio termine
Tratto da Adepp
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