Esame avvocato, non lo supera e fa ricorso
Promosso con un voto record.
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Il Tar ha accolto il ricorso, riscontrando che «Ad elaborati simili (sotto il profilo tanto delleforme dell’atto, quanto dei contenuti dello stesso) redatti da altri candidati è stato attribuito un giudizio sufficiente» e ha stabilito che il compito di Davide doveva essere ricorretto da un’altra sottocommissione esaminatrice. I nuovi esaminatori non solo hanno valutato la sua prova sufficiente, ma gli hanno assegnato 24 (su 30), il voto più alto tra chi aveva svolto la traccia di “diritto civile” nella Corte d’Appello dove ha svolto l’esame Davide. Davide ha poi superato l’orale e ora è regolarmente iscritto all’albo.
L’amarezza di essere stato tradito da un sistema in cui ha sempre creduto: «Tanti dicono che l’esame sia questione di fortuna, io invece ho sempre pensato che il merito e l’impegno vengono premiati e mi sono trovato in questa situazione assurda».
Anche ora, nonostante tutto non ha perso la fiducia: «Credo si sia trattato di una negligenza e che non ci sia stata una volontà esplicita di “bocciare per forza”. In ogni caso è qualcosa che mette i brividi: per tanti giovani l’esame è il modo per accedere a una situazione economica migliore dopo anni di studio e sacrifici».
Il percorso per diventare avvocati è lungo e comporta grandi spese economiche per le famiglie, anche perché spesso il periodo obbligatorio di pratica forense non viene retribuito (come abbiamo raccontato in un servizio di Il Messaggero). L’esame è un ultimo scoglio che impegna i ragazzi per quasi un intero anno di vita tra prova scritta e orale: se si viene bocciati, per tanti non resta che aspettare un altro anno e si vedono vanificati gli sforzi di anni di lavoro. Di fronte a questo, una bocciatura “ingiusta” assume quindi un peso enorme nella vita di un ragazzo.
Il Messaggero
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