INSIEME PER LE PARI OPPORTUNITÀ
Presentato l’osservatorio sulla parità di genere nelle professioni ordinistiche.Insieme per le pari opportunità presentato l’osservatorio sulla parità di generenelle professioni ordinistiche.
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È stato presentato giovedì scorso l’osservatorio sulle pari opportunità nelle professioni ordinistiche, istituito dalla Fondazione per la Professione Psicologica Adriano Ossicini al quale hanno aderito il Consiglio Nazionale del Notariato, il Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili e il Consiglio Nazionale Forense con lo scopo di analizzare, attraverso un adeguato supporto scientifico, la parità di genere nell’ambito delle professioni coinvolte al fine di definire migliori strategie di intervento per promuovere e realizzare l’equità tra i generi.
In riferimento alle pari opportunità, il Global Gender Gap Report (2024) del World Economic Forum colloca l’Italia all’87° posto (su 146 Paesi considerati). A determinare questo risultato contribuiscono il perdurare di una bassa percentuale di occupazione femminile, il differenziale retributivo tra i generi, la scarsissima partecipazione delle donne italiane alla sfera pubblica e decisionale, la mancanza di efficaci pratiche per la conciliazione dei tempi di vita.
La prima fase delle attività dell’Osservatorio è stata la realizzazione di un sondaggio nelle comunità professionali dei tre Ordini aderenti. La ricerca – condotta con il coordinamento scientifico della Fondazione Ossicini congiuntamente con le Commissioni Pari Opportunità dei tre Consigli Nazionali – ha visto la partecipazione di ben 7.500 professionisti: per il Notariato hanno partecipato 890 pubblici ufficiali, di cui il 54,8% donne e il 44,3% uomini; i Commercialisti coinvolti sono stati 1.324, il 57,2% donne e il 41,2% uomini; infine per l’Avvocatura le risposte sono pervenute da 5.322 professionisti, di cui il 69,4% donne e il 28,6% uomini. La ricerca si è concentrata su differenti tematiche: l’accesso alle professioni; la segregazione professionale; la conoscenza da parte degli iscritti relativa alla presenza e alle attività dei Comitati o delle Commissioni Pari Opportunità; la consapevolezza riguardo all’esistenza o meno della parità di genere.
Su alcuni temi, i risultati sono uniformi per le tre categorie, come pure sono abbastanza allineate le risposte di uomini e donne. Questo vale per la distribuzione del tempo famiglia-lavoro, in quanto lavorano a tempo pieno il 90% dei partecipanti, e per i dati raccolti in tema di leadership, con la maggioranza di chi ha risposto all’indagine che ritiene che nei contesti professionali una leadership composta da uomini e donne sia la più apprezzabile, anche in base al riconoscimento di capacità di leadership ad entrambi i generi. Analogamente, la maggioranza dei professionisti e delle professioniste partecipanti, dichiarano di non ritenere gli uomini e le donne più “adatte” ad occuparsi di settori professionali specifici e differenziati.
Relativamente ad altre problematiche, invece, le risposte hanno accentuazioni parzialmente diverse tra gli appartenenti alle tre categorie (anche a causa della diversità dei contesti professionali) o tra le donne e gli uomini, in generale, e riguardano le disparità percepite relativamente ad alcune questioni fondamentali e trasversali al mondo del lavoro, come ad esempio: le pari opportunità nell’accesso alle professioni, la presenza nei ruoli rappresentanza e nelle cariche apicali, l’opportunità e le difficoltà di carriera, i differenziali di reddito in relazione a carriera e competenze, la valorizzazione delle competenze e la soddisfazione professionale, la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro, l’influenza del lavoro sul progetto di genitorialità, la consapevolezza o meno della presenza degli stereotipi di genere nella categoria di appartenenza.
Le soluzioni proposte dall’Osservatorio convergono sulla promozione del cambiamento culturale, sulla consapevolezza dell’esistenza di pregiudizi e sul sostegno della rete alle donne per favorirne la presenza nei ruoli apicali
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