Anno: XXVI - Numero 31    
Giovedì 13 Febbraio 2025 ore 13:40
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Responsabilità Medica: Attendiamo le azioni concrete della politica

Urgente una riforma per la serenità dei Professionisti della Salute.

Responsabilità Medica: Attendiamo le azioni concrete della politica

Il 95% delle cause penali per lesioni personali colpose contro i medici si risolvono con un proscioglimento, causando preoccupazione e stress tra i professionisti del settore sanitario. Questa realtà ha spinto Adelchi D’Ippolito, presidente della Commissione per lo studio della colpa professionale medica, a sollecitare l’approvazione immediata di una proposta di legge presentata al ministro della Giustizia, Carlo Nordio, lo scorso anno.

Pe D’Ippolito, “Il nostro obiettivo è trovare un equilibrio tra la serenità del medico e la tutela giuridica del paziente. È fondamentale che il medico possa operare senza pressioni indebite, focalizzandosi esclusivamente sulla cura del paziente, senza il timore costante di procedimenti legali.”

I frequenti procedimenti contro i medici non solo appesantiscono il sistema giudiziario, ma portano anche i professionisti a praticare una medicina difensiva. Una pratica, che comporta l’adozione di procedure diagnostiche e terapeutiche non necessarie, o l’evitare interventi ad alto rischio. Tutto ciò costa al sistema sanitario pubblico circa 10 miliardi di euro all’anno e rappresenta il 10% della spesa sanitaria nazionale, contribuendo all’allungamento delle liste di attesa.

La questione è stata al centro del dibattito nella Scuola di Medicina di Bari, dove Francesco Introna, presidente della Società Italiana di Medicina Legale e delle Assicurazioni, ha sottolineato l’importanza di un tavolo tecnico per bilanciare le aspettative sociali con le capacità operative dei medici. Introna ha affermato: “Oggi il problema della responsabilità professionale è molto sentito. Un medico, una volta coinvolto in un procedimento legale, perde la serenità necessaria per operare.”

Franco Lavalle, vicepresidente dell’Ordine dei Medici Chirurghi e Odontoiatri di Bari, ha espresso preoccupazione per l’effetto negativo che l’aggressività, sia fisica sia psicologica, e le basse retribuzioni rispetto ad altri Paesi europei hanno sul personale sanitario. Fattori che spingono molti medici a lasciare il Servizio Sanitario Nazionale, minacciando la sostenibilità del sistema sanitario italiano. Lavalle ha concluso: “È fondamentale avviare procedimenti giudiziari solo in caso di effettiva colpa, punendo invece le cause temerarie. Apprezziamo l’impegno di D’Ippolito, ma attendiamo le azioni concrete della politica.”

 

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