Anno: XXVI - Numero 36    
Giovedì 20 Febbraio 2025 ore 15:00
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Sciopero metalmeccanici in Sardegna, domani sit-in a Cagliari

Il rinnovo del contratto riguarda circa seimila lavoratori sardi.

Sciopero metalmeccanici in Sardegna, domani sit-in a Cagliari

Più salario e meno precarietà, salute e sicurezza, innovazione nei tempi di lavoro con le 35 ore e la necessità di conciliare vita e lavoro: con queste richieste il mondo del lavoro industriale si mobilita anche in Sardegna per il rinnovo del contratto scaduto a giugno del 2024, con lo sciopero di otto ore e la manifestazione sotto la sede di Confindustria in viale Colombo a Cagliari venerdì 21 alle 10.

    Le ragioni della mobilitazione nazionale Fiom Cgil, Fim Cisl e Uilm Uil, articolata negli scioperi in tutta Italia in diverse giornate dal 10 al 21 febbraio e rafforzata dal blocco degli straordinari, sono legate “all’indisponibilità da parte di Federmeccanica e Assistal di rinnovare il contratto opponendo alle proposte dei sindacati sostanziate dal voto delle metalmeccaniche e dei metalmeccanici, una inaccettabile contro piattaforma”.

    Quel voto e i contenuti della piattaforma dei sindacati sono anima e sostanza di una protesta che nell’isola coinvolge oltre 6000 lavoratrici e lavoratori, 1,5 milioni in tutta Italia: “Una marea – avvertono i segretari regionali Fiom, Fsm e Uil Roberto Forresu, Marco Angioni e Alessandro Andreatta – che si muove compatta e non si fermerà sino a quando non avrà raggiunto il risultato, la conquista di condizioni di equità e dignità nel lavoro”.

    In una regione debole come la Sardegna, dove i salari sono in media più bassi d’Italia e le crisi industriali, ‘il rinnovo del contratto è ancor più importante.

In un contesto regionale di crisi in cui la contrattazione di secondo livello è diffusa soltanto in poche realtà mentre in tutte le altre, la maggior parte, l’incremento del reddito indispensabile per far fronte all’inflazione è legato esclusivamente a quel rinnovo”, dicono i segretari regionali sottolineando anche che “quelle situazioni di crisi mettono a rischio l’anello più debole della catena produttiva, ovvero le tante lavorazioni svolte in appalto”.

    Per Forresu, Angioni e Andreatta, “innovazione, equità e coesione sono le parole chiave che tengono insieme le rivendicazioni della piattaforma, che guarda avanti provando a cogliere le sfide: il punto è se Federmeccanica e Assistal sono pronte ad affrontare quelle sfide, se sono capaci di guardare avanti”.

Ansa

 

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