Anno: XXVI - Numero 36    
Giovedì 20 Febbraio 2025 ore 15:00
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Decontribuzione lavoratrici madri 2025 non ancora operativa

La denuncia dei Giovani Commercialisti

Decontribuzione lavoratrici madri 2025 non ancora operativa

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Decontribuzione lavoratrici madri 2025 non ancora operativa

La denuncia dei Giovani Commercialisti

 “La decontribuzione per le lavoratrici madri, prevista dalla Legge di Bilancio 2025, è ancora ferma al palo, con gravi ripercussioni per le aziende e per le lavoratrici autonome. A distanza di oltre un mese dalla pubblicazione del comma 219 dell’art. 1, che prevedeva l’emanazione di disposizioni attuative entro 30 giorni, non si hanno notizie in merito: tutto questo crea una situazione di incertezza inaccettabile”. Lo affermano Francesco Cataldi, presidente dell’Unione Nazionale Giovani Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili e Massimiliano Dell’Unto, consigliere nazionale e responsabile dell’area Lavoro e Welfare.

“La mancanza di informazioni sulle modalità applicative, sulla misura dell’esonero e sulle procedure per il riconoscimento dello stesso, rende impossibile per le aziende programmare le proprie attività, e per le lavoratrici madri beneficiare di un diritto loro riconosciuto. Un’inerzia – proseguono Cataldi e Dell’Unto – che stride con la solerzia con cui gli organi del ministero del Lavoro intervengono per sanzionare le imprese che non rispettano i termini di pagamento, creando un danno economico e di immagine per le aziende e una disparità di trattamento incomprensibile”.

Gli esponenti dell’Ungdcec evidenziano, inoltre, come “l’assenza di una comunicazione chiara e tempestiva da parte del ministero e la mancata interlocuzione con i professionisti del settore, danneggiano le lavoratrici madri, che si vedono private di un sostegno fondamentale per la conciliazione tra vita familiare e professionale”.

Anche l’interpello n. 2 del 5/2/2025

del ministero del Lavoro, che ammette alla decontribuzione della Legge di Bilancio 2024 le lavoratrici madri con contratto intermittente, “pur riconoscendo un diritto, arriva con un anno di ritardo e complica ulteriormente la situazione, con possibili riflessi operativi complessi per il ripristino del diritto stesso con effetto retroattivo”.

“L’Ungdcec chiede dunque al governo e al ministero del Lavoro di provvedere immediatamente a fornire le informazioni e le istruzioni operative necessarie per l’applicazione della decontribuzione, nel rispetto dei tempi previsti dalla legge e nell’interesse delle lavoratrici madri e delle aziende”.

Ufficio Stampa U.N.G.D.C.E.C.

Nota – Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di Mondoprofessionisti.

 

 

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