Equo compenso, proposta Pd per incarichi nella Pa
Gribaudo, professionisti pagati per qualità/quantità del lavoro
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Le Pubbliche amministrazioni “non possono conferire incarichi professionali, né affidare opere pubbliche, nell’ambito delle quali siano previsti incarichi professionali, il cui compenso pattuito non sia proporzionato alla quantità e alla qualità del lavoro svolto, nonché al contenuto e alle caratteristiche della prestazione, anche tenuto conto dei parametri per la liquidazione giudiziale dei compensi” delle prestazioni effettuate, e “eventuali contratti d’opera” in violazione di questa disposizione, “sono nulli”. A prevedere un ‘giro di vite’ della norma sull’equo compenso per i professionisti (contenuta nel decreto fiscale del 2017, ndr) è un emendamento al decreto Milleproroghe presentato dalla deputata del Pd Chiara Gribaudo, tra i promotori del provvedimento che tre anni fa introdusse nell’ordinamento il principio della giusta remunerazione per le prestazioni dei lavoratori autonomi. La modifica, inoltre, amplia le tutele ai “professionisti non regolamentati in Ordini e Collegi”, i cui parametri per stabilire l’equità dei compensi “sono definiti dal Ministero dello Sviluppo economico, sentite le associazioni più rappresentative del settore”. Obiettivo della correzione normativa è fermare la pubblicazione di bandi pubblici per l’assegnazione di incarichi professionali a titolo gratuito, avvenuta anche dopo il varo della legge sull’equo compenso.
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