Anno: XXVI - Numero 52    
Venerdì 14 Marzo 2025 ore 13:45
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Corruzione al Parlamento europeo.

Nuovi arresti in Belgio.

Corruzione al Parlamento europeo.

Le autorità belghe hanno effettuato diversi arresti giovedì mattina nell’ambito di un’indagine per corruzione legata al Parlamento europeo. Secondo quanto riportato dai media, l’inchiesta coinvolge sospetti pagamenti illeciti effettuati dai lobbisti della multinazionale cinese Huawei a membri del Parlamento europeo (MEP).

Indagine e perquisizioni

Secondo il portale investigativo olandese Follow the Money, le autorità sospettano che Huawei abbia corrotto alcuni politici europei per ottenere favori all’interno dell’UE. Circa 15 tra ex e attuali membri del Parlamento europeo sarebbero nel mirino degli inquirenti.

Nell’ambito dell’operazione, la polizia ha effettuato perquisizioni in 21 diverse località, comprese Bruxelles, le Fiandre, la Vallonia e il Portogallo, ma non negli uffici del Parlamento europeo. Tra i luoghi perquisiti figurano l’ufficio UE di Huawei e le abitazioni di alcuni lobbisti della società tecnologica cinese.

Accuse e sospetti

Fonti vicine all’indagine hanno riferito a Follow the Money che la polizia federale belga sta indagando per corruzione, falsificazione, riciclaggio di denaro e partecipazione a un’organizzazione criminale. La procura federale belga ha confermato che diverse persone sono state interrogate riguardo al loro presunto coinvolgimento nella rete di corruzione.

Gli investigatori stanno cercando prove che i rappresentanti di Huawei abbiano violato la legge mentre esercitavano pressioni sui legislatori europei. Negli ultimi anni, diverse nazioni europee hanno vietato alla multinazionale cinese l’accesso alle proprie reti 5G per timori legati alla sicurezza e allo spionaggio da parte del governo di Pechino.

Precedenti di corruzione nel Parlamento europeo

Non è la prima volta che accuse di corruzione scuotono il Parlamento europeo. Nel 2022, le autorità hanno trovato sacchi di denaro contante nelle abitazioni di diversi ex europarlamentari, sospettati di aver ricevuto tangenti da Qatar e Marocco per influenzare le decisioni politiche dell’UE.

L’inchiesta attuale mette nuovamente in discussione l’integrità di alcuni membri del Parlamento europeo e solleva interrogativi sulla trasparenza delle attività di lobbying all’interno dell’Unione Europea.

 

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