Anno: XXVI - Numero 74    
Martedì 15 Aprile 2025 ore 13:45
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Giorgia lavora all’ incontro con Trump

Giovedì il redderationem.

Giorgia lavora all’ incontro con Trump

Il momentaneo stop di Donald Trump ai dazi del 20% sulle merci europee, ‘ricambiato’ con il congelamento delle contro-tariffe Ue, è una boccata d’ossigeno per il governo italiano, nel momento in cui la premier Giorgia Meloni è impegnata a preparare la delicata trasferta alla Casa Bianca del prossimo 17 aprile. Ma la guardia resta alta, così come l’incertezza per le future mosse del tycoon, mentre proseguono le interlocuzioni tra Meloni e la numero uno della Commissione europea Ursula von der Leyen: le due, infatti, si sarebbero sentite telefonicamente nella giornata di giovedì. La presidente del Consiglio oggi è rimasta a Roma, dopo aver annullato la sua visita al Salone del mobile di Milano, proprio per concentrarsi sul viaggio negli States. C’è fiducia, nell’esecutivo, per il raggiungimento di un accordo con Trump, ma allo stesso tempo si guarda con preoccupazione alle tensioni commerciali tra gli Usa e la Cina: Washington applicherà a Pechino complessivamente dazi al 145%; il ‘Dragone’ risponde alzando le sue tariffe al 125%.  

Proprio per questo motivo, l’esecutivo starebbe concentrando il suo impegno sull’eventuale attivazione di misure di salvaguardia da parte della Commissione Ue, in linea con le norme del Wto, per tutelare il mercato e la produzione interna dell’Unione europea. Questo – spiegano all’Adnkronos fonti di primo piano impegnate sul dossier – è tanto più necessario alla luce della situazione ormai evidente: come confermano anche le dichiarazioni di Trump e l’escalation di ritorsioni tariffarie tra Stati Uniti e Cina, “stiamo assistendo a un fenomeno di sovrapproduzione” (in Cina e in altri Paesi) che, trovandosi chiuso l’accesso al mercato americano, “rischia di riversarsi inevitabilmente verso l’Europa”. Il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, starebbe preparando un documento di indirizzo, che sarà oggetto di confronto con il ministero degli Esteri e, successivamente, all’interno della task force di Palazzo Chigi, per contribuire alla definizione della posizione italiana. 

Adnkronos

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