La diplomazia delle esequie ha fatto il miracolo?
È un fatto oggettivo, il funerale di un Papa riunisce i grandi della Terra più di quanto possa fare l'Onu.

Nelle tre grandi religioni monoteiste solo per quella Cristiana c’è una corsa a partecipare, segno della forza politica della Chiesa.
La foto dell’anno resterà quella di Trump e Zelensky in San Pietro, seduti su due sedie, chini uno di fronte all’altro, intenti a sbrogliare il groviglio della guerra russo-ucraina.
Un faccia a faccia nella Casa di Pietro, sbocciato lontano dagli abituali staff diplomatici, che in passato non si era mai visto sulla scena politica mondiale. A metterci lo zampino è stato il Protocollo del Vaticano: l’accesso in piazza San Pietro dei leader politici, una volta superata la Porta del Perugino, era stato convogliato dal Prefetto della casa pontificia, Leonardo Sapienza, verso l’ingresso della Porta della Preghiera, che immette direttamente nella basilica.
E quando il capo del Protocollo della Segreteria di Stato della Santa Sede, il venezuelano Monsignor Javier Domingo Fernandez, adocchia appartati e confabulanti, nella prima cappella a sinistra dove si trova il fonte battesimale, Trump e Zelensky, ha la fulminante idea di metterli comodi: si fionda sul sagrato per prendere tre sedie destinate al sedere dei cardinali. Prima di partecipare alle esequie di Bergoglio, il Tycoon ha attaccato “mad vlad” con un post su “truth”: “forse deve essere trattato in modo diverso, attraverso sanzioni bancarie o secondarie. Troppa gente sta morendo” All’inizio l’incontro era a tre, ma poi Trump ha escluso Macron. Tocca adesso a Putin dimostrare che desidera davvero la pace. E Stai a vedere che il mandato di arresto (carta straccia, per il resto) della Cpi per Putin, impedendogli di venire al funerale del Papa, avrà qualche effetto sulla evoluzione del conflitto. Infatti nel pomeriggio tardi lo Zar si dice pronto a trattare con Kiev senza condizioni. Il tempo vedrà se sarà vero.
Confermato ancora una volta il destino di Roma, Santa e Dannata, che unisce da sempre il sacro e il profano, la città del Signore e la città degli uomini, ultima testimonianza critica del mondo in cui viviamo, al di là delle razze, al di là delle religioni, al di là di ogni sorta di ideologie.
A questo punto, sorge spontanea la domanda: come è riuscito il funerale di un sovrano cattolico a catturare devoti e atei, laici e laidi, intellettuali e barbari, e tenere prigionieri carta stampata e comunicazione digitale? Semplice: ristabilendo, anziché rovesciando, i suoi protocolli secolari. Qui, è la chiave di tutto.
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