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Informazione e reti 5g, gli ingegneri promuovono il dibattito

Verna (Presidente ordine dei Giornalisti) rafforzare la formazione etica e deontologica

Informazione e reti 5g, gli ingegneri promuovono il dibattito

 “La tecnologia 5G vedrà l’Ordine dei giornalisti ancor più impegnato in attività di formazione e qualificazione professionale dei colleghi di oggi e di domani, per valorizzare al meglio le potenzialità di questa tecnologia ed evitare la disintermediazione selvaggia dell’informazione”: lo ha annunciato – informa una nota – il Presidente nazionale dell’Ordine dei giornalisti, Carlo Verna, intervenendo oggi al convegno sul tema “L’informazione nell’era del 5G”, organizzato a Napoli dall’Ordine degli ingegneri (presieduto da Edoardo Cosenza) e dal Consiglio Nazionale degli Ingegneri (presieduto da Armando Zambrano).

L’obiettivo – ha spiegato Verna –  è un Istituto di alta formazione nei nuovi sistemi per l’informazione il cui primo nucleo nascerà proprio a Napoli grazie a una collaborazione col Dipartimento di Scienze sociali dell’Università Federico II.

A confronto – moderati dal giornalista Luigi Monfredi (Tg1 Economia) – il Sottosegretario con delega all’Editoria Vito Crimi, il Segretario dell’Unione Stampa Periodica Italiana (Uspi), Francesco Saverio Vetere, Simon Pietro Romano (docente della Federico II e manager della Apple Developer Academy) e Daniele Luminari, manager di Fastweb.

Le reti 5G non sono – prosegue la nota – un’evoluzione del 4G, ma uno strumento rivoluzionario che modificherà i modi di produrre, i rapporti dei cittadini con la pubblica amministrazione e gli erogatori di servizi, la vita quotidiana di ciascuno di noi, fornendo soluzioni integrate per servizi avanzati via Internet.

Edoardo Cosenza evidenzia come nel polo accademico di San Giovanni a Teduccio l’implementazione di tecnologie 5G, già in corso, servirà a innovare la didattica e a rafforzare il modello “smart city” per sviluppare ricerche, grazie alle partnership con le Academy ospitate a Napoli Est, da cui scaturiranno prodotti e servizi innovativi in grado di generare ricchezza e sviluppo.

A tal proposito Simon Pietro Romano ricorda per esempio, che il 5G ssarà usato nelle sperimentazioni già in corso a Napoli sui veicoli a guida autonoma.

E Armando Zambrano sottolinea che le reti 5G serviranno a creare nuove occasioni di lavoro qualificato per la categoria degli ingegneri.

“Il giornalista – sostiene il sottosegretario Vito Crimi –  è l’ingegnere dell’informazione e deve porsi come garante della qualità e del suo valore aggiunto di professionista, esigenza tanto più sentita quanto le nuove tecnologie consentiranno di veicolare in modo più rapido e diretto una quantità sempre maggiore di informazioni”.

E che cosa farà in questo scenario l’esecutivo per sostenere un’editoria pesantemente penalizzata dalla crisi economica?

“Il sostegno pubblico – afferma Crimi – non a caso è chiamato ‘fondo per il pluralismo’. Molti errori sono stati fatti in passato. I governi non hanno colto i profondi cambiamenti che stava vivendo il mondo dell’informazione, operando con strumenti già sorpassati. Va chiarito che per il 2019 non ci saranno tagli che invece opereranno progressivamente dal 2020, ma solo per le imprese che percepiscono oltre 500 mila euro l’anno. Ciò significa che non penalizzeremo le realtà piccole, locali, indipendenti dai poteri forti e dai grandi gruppi economici”.

“Di nuove tecnologie, ruolo del giornalismo e sostegni all’editoria – ha ribadito il Segretario dell’Uspi, Vetere – discutiamo in queste settimane negli Stati generali dell’informazione: un’iniziativa per ridisegnare le regole, in un confronto aperto con il governo, gli operatori del settore, le rappresentanze professionali”.

Su un punto gli intervenuti si sono trovati concordi: proprio in un momento di grande evoluzione tecnologica occorre un forte controllo etico e deontologico sull’informazione.

Fra gli altri strumenti di sostegno all’informazione, Crimi ha ricordato “il credito d’imposta per le imprese che investono in pubblicità nei giornali, nelle emittenti locali e nelle testate on line, di cui oggi beneficiano già 6 mila aziende, per un importo di circa 50 milioni di euro” e ha annunciato ulteriori bandi per le imprese editoriali che investono in innovazione, “con procedure e tempi di selezione ed erogazione più rapidi che in passato”.

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