I commercialisti chiedono lo stop di tutti adempimenti
Miani al governo, 'da limitazioni gravi ricadute sull’ economia'
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Alla luce delle ultime disposizioni della presidenza del Consiglio dei ministri, “è ormai indifferibile un provvedimento a carattere generale per l’intero territorio nazionale che, oltre a sospendere i termini di tutti i versamenti e gli adempimenti tributari, contributivi e assistenziali, sospenda altresì tutti i termini procedimentali e processuali, nonché i termini legali connessi alle procedure esecutive in corso, prevedendo una moratoria anche nella riscossione ordinaria, straordinaria, coattiva e in pendenza di giudizio. Urgente anche la proroga dei termini per la convocazione delle assemblee di approvazione dei bilanci societari e dei consuntivi degli Enti pubblici e privati”. Lo scrive il presidente del Consiglio nazionale dei commercialisti, Massimo Miani, convinto che “l’emergenza epidemiologica nel nostro Paese, e la notevole estensione delle zone in cui sono fortemente limitati gli spostamenti delle persone fisiche mostrano in maniera incontrovertibile le sempre più gravi ricadute che l’emergenza sta provocando, anche sul tessuto socio-economico nazionale”. Tutto ciò richiede, prosegue, “misure altrettanto straordinarie volte a garantire liquidità a famiglie, imprese, professionisti e lavoratori dipendenti”. “Nello spirito di collaborazione che deve animare tutta la comunità nazionale il Consiglio nazionale dei commercialisti ha avviato un’interlocuzione con le principali organizzazioni imprenditoriali per l’individuazione e la condivisione degli interventi di sostegno all’economia da proporre alla politica in un’ottica di più ampio respiro per il rilancio delle attività produttive e professionali”, e oggi l’Ordine presenterà “un pacchetto articolato di proposte, che si spera la politica possa recepire nel più breve tempo possibile”, si legge, infine.
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