Enpam. Dl imprese blocca 600 euro
Oliveti, altolà a 25.262 bonifici che stavano per partire
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La nuova stesura blocca il bonus di 600 euro a tutti i professionisti. L’articolo 34 cambia e riserva il beneficio statale ai soli professionisti iscritti a un solo ente di previdenza. Gli specializzandi in medicina, ad esempio, sono ora esclusi poiché, oltre all’Enpam, sono costretti a pagare la gestione separata Inps sulle loro borse. Analoga esclusione per i medici dipendenti soggetti a contribuzione Inps o ex Inpdap. L’Enpam deve bloccare 25.262 bonifici che stavano per essere inviati già da oggi ai medici e agli odontoiatri che ne avevano diritto. «Grazie a questa norma dobbiamo dire ai nostri iscritti che tutti i pagamenti sono congelati e che nella migliore delle ipotesi li avranno dopo aver integrato la domanda con un’ulteriore autocertificazione», dice il presidente dell’Adepp, Alberto Oliveti. «Agli specializzandi e ai dipendenti, magari part time, che in questo momento rischiano la vita, è andata anche peggio: per loro l’indennizzo di 600 euro è cancellato del tutto. Davvero un bel modo per ringraziare i medici e augurare loro buona Pasqua». Per inciso i problemi non finiscono qui, nel decreto “Cura Italia” in via di conversione è stato bocciato l’emendamento che avrebbe detassato i mille euro al mese per 3 mesi che l’Enpam ha deciso di concedere con propri fondi. «Sempre che ci concedano di erogarli, i medici e i dentisti dovranno pagare le imposte su questi mille euro, anche se derivano da un patrimonio già tassato» dice Oliveti. «Una sorta di anatocismo di Stato. Di certo un’ingiustizia, che speriamo venga corretta». Quanto al decreto salva-imprese, ecco il nuovo quadro normativo. Contributi – Il Dl Cura Italia ha rinviato dal 10 aprile al 10 giugno 2020 il termine per pagare i contributi Inps sugli stipendi di gennaio, febbraio e marzo, e pure i premi Inail. Intanto Enpam aveva rinviato da aprile al 30 settembre le scadenze per le rate dei contributi in quota B e quota A.
Iva e versamenti – Il salva-imprese fa slittare al 30 giugno pagamento di Iva, ritenute e contributi in scadenza tra aprile e maggio per chi ha subìto un calo di fatturato di almeno il 33% per ricavi o compensi sotto i 50 milioni (anche oltre se vive in “zone rosse” come Bergamo Brescia Cremona Lodi Piacenza) e per i professionisti che hanno iniziato dal 1° aprile 2019. Entro il 30/6 si pagherà tutto o si potrà dilazionare il versamento in 5 rate mensili di pari importo senza interessi. È prevista la sospensione opzionale delle ritenute d’acconto per i professionisti sotto i 400 mila euro a patto il committente o sostituto rilasci una dichiarazione che attesti i requisiti e che versino poi tutto entro il 31 luglio. Lo stesso decreto offre una ulteriore chance: chi fa l’autoliquidazione Iva potrà versare acconti Irpef ridotti in base alle previsioni dell’andamento reale dei propri conti nel 2020, senza incorrere sanzioni o multe se paga almeno l’80% di quanto poi sarà effettivamente dovuto. Per tutte le imprese in difficoltà slittano a tutto febbraio 2021 le segnalazioni di allerta.
Modello 730 – Chi si avvale della sola dichiarazione precompilata, disponibile sul sito dell’agenzia delle Entrate fino al 5 maggio, può evitare di andare al Caaf o al commercialista per consegnare la delega: basta compilare il modello, firmarlo, scansionarlo e inviarlo per posta elettronica con autorizzazione. Per l’invio della certificazione unica dei sostituti di imposta il Salva- imprese sposta il termine dal 31 marzo al 30 aprile 2020. Slitta di 10 giorni, dal 30 settembre al 10 ottobre, il termine per comunicare al datore di lavoro l’eventuale riduzione del secondo acconto Irpef, da versare però entro il 15 novembre.
Credito per la sanificazione – Si estende a mascherine e protezioni il credito d’imposta al 50% per sanificare gli ambienti di lavoro. Dovrebbero rientrare in base al Decreto Ministeriale 274/97 tutte le operazioni di pulizia disinfezione e disinfestazione; un decreto del Ministero dello Sviluppo dovrebbe includere i dispositivi per il controllo di microclima, temperatura, umidità, ventilazione.
Prestiti – Garantiti al 100% a professionisti e imprese entro i 499 dipendenti prestiti fino 25 mila euro, senza preventivi controlli di merito. La garanzia sarà offerta da Sace, sezione speciale per l’assicurazione del credito presso la Cassa Depositi e Prestiti. Per i prestiti fino a 800mila euro il governo è pronto ad offrire una copertura al 100%, con il 90% garantito dallo Stato e la controgaranzia del 10% dei Confidi. Una circolare Abi conferma che tempi e modalità delle istruttorie variano da banca a banca. Per le grandi imprese, fino a 5 milioni, la garanzia Sace coprirà tra il 70 e il 90% del prestito a seconda delle dimensioni. Piccole e grandi imprese dovranno restituire in 6 anni i prestiti, che saranno vincolati allo stop ai dividendi e alla clausola che chi li riceve investa in Italia e non potranno superare il 25% del fatturato 2019.
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