Eroi senza contratti stabili da 17 anni
La denuncia arriva da un gruppo di Oss che insieme a circa 180 altre figure tra cui infermieri, ostetriche, tecnici di laboratorio e Oss vivono lo stesso disagio nei contratti
“Quando 17 anni fa un’agenzia del lavoro mi ha proposto una sostituzione da Operatrice Socio Sanitaria di due mesi al policlinico dell’Università Luigi Vanvitelli ho accettato con gioia. Non immaginavo che quella sostituzione sarebbe durata ancora oggi”. Quello di Mirjana Ugrenovic è un racconto di una professione fondamentale negli ospedali, in prima linea accanto a medici e infermieri ma spesso priva di tutele. Accade anche durante l’emergenza Coronavirus. La denuncia arriva da un gruppo di Oss del Policlinico Luigi Vanvitelli, che insieme a circa 180 altre figure tra cui infermieri, ostetriche, tecnici di laboratorio e Oss vivono lo stesso disagio nei contratti. Ma la loro situazione è comune a centinaia di operatori, i cosiddetti “somministrati”, che hanno iniziato decine di anni fa a lavorare come “sostituzioni” tramite agenzie per il lavoro, e si sono visti rinnovare il contratto per blocchi di pochi mesi o qualche anno, sempre tramite agenzia, senza mai riuscire ad ottenere un contratto stabile direttamente con l’Azienda per cui lavorano. “Per fortuna o purtroppo non lo so – spiega Antonio Viggiano – ci hanno sempre rinnovato il contratto no stop, tramite agenzia però, così facendo non abbiamo alcun tipo di diritto: nessuno scatto di anzianità, buoni pasto, buoni benzina, incentivi, lavoriamo a ore, non abbiamo ferie o malattia, non ci sono straordinari pagati anche se, quando serve, lavoriamo più ore perché c’è carenza del personale. Nonostante la delusione e il dispiacere che si rinnovano di anno in anno, di mese in mese, di non vedere mai stabilizzata la loro posizione, il gruppo di somministrati tiene molto al loro lavoro ed è riconoscente nei confronti di un’Azienda a chi hanno dato tanto ma dove hanno imparato ancora di più. “Abbiamo dato tanto e ci aspettiamo in cambio qualcosa in termini di sicurezza. Non ci siamo mai tirati indietro – dice Mirjana – io in 17 anni avrò fatto giusto 2 giorni di malattia perché stavo proprio male e mi sentivo anche in colpa perché venivo meno alla mia vocazione di risolvere i problemi. Ci chiamano eroi perché siamo in prima linea nell’emergenza Coronavirus – continua Antonio – Ma oggi siamo eroi e domani?”. Il Gruppo di Operatori Sanitari chiede a gran voce l’attenzione del Governatore della Campania affinché stabilizzi i loro contratti al più presto. “Vogliamo che Vincenzo De Luca sappia che esistono anche i somministrati: sentiamo parlare solo di avvisisti, precari, vincitori di concorso, precari e a noi non pensa nessuno. Molti partecipano agli avvisi o ai concorsi, magari sono giovani e hanno la possibilità di studiare e vincere serenamente un concorso pubblico. Noi facciamo turni massacranti e tempo per studiare non ce n’è. Eppure abbiamo esperienze sul campo decennali e il nostro lavoro è apprezzato da tutti”.
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