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Giovedì 21 Novembre 2024 ore 13:20
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Le scuse di chi è stato fermato fuori casa

Il coronavirus non ha messo in crisi la fantasia degli italiani che, fermati durante i controlli in strada delle forze dell'ordine dopo le restrizioni governative, hanno inventato una serie di scuse davvero improbabili. Il quotidiano Repubblica ha riportato alcune delle motivazioni più divertenti trascritte nei verbali

Le scuse di chi è stato fermato fuori casa

Un uomo di Recco, in provincia di Genova, ad esempio, ha raccontato la sua situazione particolare agli agenti che lo avevano fermato per strada… “La mia ragazza mi ha cacciato di casa” si è giustificato. “Sto andando a giocare la schedina” avrebbe raccontato un’altra persona ai carabinieri. Peccato però che il calcio sia fermo e quindi non cia schedina che tenga. “Voglio andare a vedere dove abita Vasco”, ha chiarito un fan. L’uomo si trovava appunto a Zocca, dove vive Vasco Rossi. “Se non faccio due passi non prendo sonno” ha affermato un uomo fermato nella notte. Il sonno è importante, ma camminare a tarda ora per conciliare il riposo può essere ritenuta una situazione di necessità? “Si è appena rotto lo smartphone”, ha dichiarato un uomo fermato dagli agenti. Bizzarro che cercasse un negozio di telefonia aperto alle 3 di notte, “Il pane in questo comune è più buono”. A dirlo due anziani di Zogno, in provincia di Bergamo, pizzicati dai poliziotti fuori dal loro comune di residenza. “Sto portando il gel antibatterico alla mia ragazza” “Sapete, la sua farmacia l’ha finito” ha proseguito un giovane torinese fermato per strada. “Vado all’ipermercato per non perdere i punti” ha detto un automobilista lombardo fermato a Tortona, in Piemonte. Ma il supermercato all’interno del quale voleva scalare i punti si trovava a 20 chilometri oltre il confine regionale. “Ero incuriosito di come procedessero i lavori del cantiere del ponte tra Pennabilli e Sant’Agata”, ha raccontato un pensionato di Novafeltria, in provincia di Rimini. “Sto andando al cimitero” ha detto un uomo sorpreso fuori di casa. I cimiteri, però, in base alla nuova ordinanza, erano chiusi. “Ma non vedete come sono conciata? Ho bisogno di una messa in piega” Lo ha detto una signora di Treviso agli ufficiali che le avevano chiesto spiegazioni. “Sto solo prendendo un caffè” ha spiegato un uomo agli agenti. La persona fermata, però, è di Alessandria e per non rinunciare al piacere di un caffè sarebbe andata fino a Chivasso, che dista più di 80 chilometri. Cosa non si farebbe per un espresso.

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