Anno: XXV - Numero 214    
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Secondo bonus? Il primo non è ancora andato a tutti

Evitare che con il decreto maggio (ex decreto aprile) si ripetano gli errori commessi con il bonus da 600 euro

Secondo bonus? Il primo non è ancora andato a tutti

Le casse di previdenza, per voce dell’Adepp, hanno ricordato ai Ministri Catalfo e Gualtieri di non avere ancora ricevuto le coperture finanziarie per soddisfare tutte le richieste. Più di 35.000 iscritti, pur avendo i requisiti di legge non hanno avuto il ‘bonus’ per mancanza di fondi. Mancano 80 milioni di euro, ma il decreto che li stanzia è alla Corte dei Conti. I 600 euro di sostegno al reddito professionale riconosciuto – tardivamente- agli iscritti delle casse di previdenza non è arrivato a tutti. L’Adepp, l’associazione a cui aderisce anche Enpav, è tornata alla carica sui Ministri dell’Economia e del Lavoro, Roberto Gualtieri e Nunzia Catalfo: una lettera datata 5 maggio del Presidente Alberto Oliveti ricorda che mancano 80 milioni di euro per poter soddisfare tutte le domande di accesso al bonus, legittimamente presentate dagli iscritti. Uno scarto di copertura registrato da tutte le casse di categoria. Firmato il decreto compensativo- Ancor prima di affrontare il decreto maggio, le casse considerano dunque prioritario completare l’erogazione del primo bonus a tutti gli aventi diritto. Contano anche di semplificare le procedure e di evitare agli iscritti una nuova istruttoria, ritenendo già valide le domande ammesse al bonus del mese di marzo. Il decreto da 80milioni di euro è già stato firmato ed è alla Corte dei Conti. Una volta pubblicato, le Casse potranno completare l’erogazione del bonus di 600 euro. Gli esclusi dal primo bonus- Il bonus da 600 euro- destinato a indennizzare la perdita economica causata dalla pandemia- si riferisce al mese di marzo e gode di una copertura finanziaria di Stato insufficiente: con i 200milioni messi a disposizione dalle Finanze nazionali restano fuori più 35 mila professionisti italiani. infatti le Casse ad anticipare agli iscritti, con proprie risorse, un’indennità di Stato. L’Enpav, al 30 aprile scorso, aveva anticipato per conto dello Stato 5,5 milioni di euro, facendo  sapere che potrà arivare a  circa 10.000 bonus (su 16.300 domande accettate). Questa è infatti la soglia massima di bonus concedibili in base alla consistenza del Fondo messo a disposizione dal Governo per i liberi professionisti. “Nostro malgrado- dichiarava l’Ente- dovremo sospendere il pagamento dei restanti bonus, in attesa che venga incrementata la provvista del Fondo “Reddito di ultima istanza”. Il bonus da 800 euro- «Stiamo lavorando al prossimo decreto che in termini di risorse sarà più consistente rispetto a quello di marzo, in modo tale da poter aumentare l’importo dell’indennità per autonomi e professionisti fino a 800 euro», ha scritto nei giorni scorsi su Facebook il ministro del Lavoro Nunzia Catalfo, senza precisare tuttavia l’entità del finanziamento. Nell’ultima bozza del provvedimento viene aumentato da 300 a 800 milioni di euro il limite di spesa del fondo per il reddito di ultima istanza: sarà poi come per il mese di marzo un decreto interministeriale Lavoro-Mef a stabilire quante risorse andranno agli iscritti alle casse previdenziali private.

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