Decreto Rilancio: dal salario di Stato allo sconto su affitti e bollette, tutte le misure
Il governo si prepara a varare il decreto per il rilancio dell’economia colpita dall’emergenza coronavirus
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Ecco alcuni dei provvedimenti principali.
Fisco, tasse e contributi rinviati al 16 settembre
Per venire incontro alle imprese in un momento di forte incertezza, slittano al prossimo 16 settembre tutti i pagamenti dovuti per le ritenute, per l’Iva, per i contributi previdenziali e a favore dell’Inail, gli atti di accertamento, le cartelle esattoriali, gli avvisi bonari e le rate della rottamazione-ter e del saldo e stralcio, già sospesi dall’emergenza sanitaria per i mesi di marzo, aprile e maggio 2020. Il decreto prevede che i pagamenti (si tratta di una somma di oltre 20 miliardi) potranno essere effettuati in un’unica soluzione, a partire dalla metà di settembre oppure dilazionabile in quattro rate di pari importo.
Sanità, via Libera all’assunzione di 10 mila infermieri
Un miliardo e mezzo di euro per assumere quasi 10 mila infermieri, con contratti dal 15 maggio al 31 dicembre (fino a 8 ogni 50 mila abitanti) anche per la creazione dell’infermiere «di famiglia o di comunità». E 1,5 milioni per il riordino della rete ospedaliera di emergenza con la creazione di 3.500 posti di terapia intensiva strutturali sul territorio nazionale e per riqualificare 4.225 posti letto di terapia semintensiva, da poter riconvertire in caso di nuova emergenza. Il decreto di rilancio prevede inoltre l’arruolamento di 170 tra medici e infermieri militari (della Marina militare, dell’Aeronautica militare e dell’Arma dei carabinieri».
Aiuti pubblici per i salari, ma stop ai licenziamenti
Aiuti di Stato sotto forma di sovvenzioni per il pagamento dei salari (incluse le quote contributive e assistenziali, delle imprese) anche per i lavoratori autonomi, ed evitare i licenziamenti causa pandemia di Covid-19. È prevista una sovvenzione per non più di 12 mesi dalla domanda di aiuto, per i dipendenti che altrimenti sarebbero stati licenziati a condizione che il personale che ne beneficia continui a svolgere in modo continuativo l’attività lavorativa. La sovvenzione mensile non deve superare l’80% della retribuzione mensile lorda (compresi i contributi previdenziali a carico del datore di lavoro) del personale beneficiario.
Sconto sulle bollette per 3 mesi per le pmi
Bollette elettriche più leggere per tre mesi a partire da aprile per le pmi. L’intervento prevede che l’Autorità ridetermini le tariffe di distribuzione e misura dell’energia elettrica per azzerare le attuali quote fisse indipendenti dalla potenza relative alle tariffe di rete e agli oneri generali per tutti i clienti non domestici alimentati in bassa tensione. Inoltre, per i soli clienti non domestici alimentati in bassa tensione con potenza disponibile superiore a 3,3 kilowatt, le tariffe saranno rideterminate per ridurre ulteriormente la spesa applicando una potenza «virtuale» fissata convenzionalmente (3 kW), senza limitazione ai prelievi dei clienti.
Trasporto aereo, fino a 3 miliardi per la nuova Alitalia
Per il trasporto aereo è prevista la costituzione di una nuova società (newco) interamente controllata dal Tesoro o da una società a prevalente partecipazione pubblica anche indiretta, per la quale il ministero dell’Economia può partecipare con complessivi 3 miliardi per il 2020. Lo prevede il testo dl Rilancio su cui sono in corso le verifiche. La newco potrà «acquistare e prendere in affitto rami d’azienda di imprese titolari di licenza di trasporto aereo, anche in amministrazione straordinaria». Nel testo non viene fatto nessun esplicito riferimento ad Alitalia, ma la dotazione è la stessa indicata dal ministro Patuanelli per la compagnia.
Ammortizzatori, procedure semplificate per la cig
La cassa integrazione (cig) e l’assegno del fondo di integrazione salariale, che finora sono stati chiesti per circa 7,5 milioni di lavoratori, si potranno ottenere per altre 9 settimane, utilizzabili fino al 31 ottobre 2020. Il decreto conterrà inoltre una semplificazione delle procedure per la cassa integrazione che, soprattutto per le piccolissime aziende (cassa in deroga, prevista anche per le imprese da 1 a 5 dipendenti), viaggia con forte ritardo. Sarà possibile anche per coloro che richiedono la cassa integrazione in deroga ricevere l’anticipo del sussidio da parte del datore di lavoro, che poi lo recupera in sede di conguaglio Inps.
Lavoro, meno ore ma stessa paga per chi fa ore di formazione
Dovrebbe passare anche la norma proposta dalla ministra del Lavoro, Nunzia Catalfo, che prevede la possibilità di ridurre l’orario di lavoro a parità di salario: una parte dell’orario verrebbe infatti utilizzata per corsi di formazione e la corrispondente retribuzione sarebbe a carico dello Stato, che potrebbe fare ricorso al programma Sure lanciato dalla Commissione Ue. La misura, come le altre del capitolo lavoro, ha l’obiettivo di tenere i lavoratori in azienda nonostante la crisi. Ma è attivabile solo con l’accordo tra impresa e sindacati. Il modello a cui si guarda è quello del Kurzarbeit tedesco, oggi chiesto da oltre 10 milioni di lavoratori in Germania.
Credito d’imposta fino al 60% dell’affitto
Un credito d’imposta per 3 mesi (aprile, maggio e giugno) fino al 60% dell’affitto per le imprese con ricavi non superiori a 5 milioni, che abbiano subito una diminuzione del fatturato ad aprile 2020 di almeno il 50%. Per le strutture alberghiere il credito è previsto indipendentemente dal volume di affari registrato nel periodo d’imposta precedente. La misura riguarda immobili destinati allo svolgimento dell’attività industriale, commerciale, artigianale, agricola, di interesse turistico o all’esercizio abituale e professionale dell’attività di lavoro autonomo. Spetta anche a enti non commerciali, compresi terzo settore e enti religiosi.
Il bonus babysitter a 1.200 euro
Il voucher babysitter, inizialmente fissato a 600 euro, aumenta a 1.200 euro e vale anche per l’iscrizione ai centri estivi su cui il governo sta lavorando per una ripartenza nel mese di giugno con un’integrazione del Fondo per le politiche della famiglia di 150 milioni di euro. Confermato anche il congedo parentale pagato al 50% per chi ha figli fino a 12 anni per un periodo continuativo o frazionato non superiore a 30 giorni e che si potrà richiedere fino al 31 luglio 2020 con i periodi coperti da contribuzione figurativa. Alle misure per le famiglie è dedicato un intero capitolo della bozza che comprende anche il contrasto alla povertà educativa.
Arriva il reddito d’emergenza
Per le famiglie che non beneficiano di altri sussidi e che si sono trovate in condizioni di necessità a seguito della pandemia, arriva il cosiddetto «Rem», ossia il reddito di emergenza. Sarà riconosciuto «in due quote» tra i 400 e gli 800 euro. Anche questo, come altri bonus, sarà gestito dall’Inps e la domanda andrà presentata entro la fine di giugno. È previsto un limite di Isee inferiore a 15 mila euro e un patrimonio entro i 10 mila euro, tetto che però può crescere fino a 25 mila euro in base al nucleo e alla presenza di disabili. Non è compatibile con il reddito di cittadinanza e, per ora, non è stato definito un limite di spesa del governo.
Contributo per bici e monopattino
Per incentivare forme di mobilità sostenibile alternative al trasporto pubblico, è previsto un buono mobilità per i residenti nei Comuni con popolazione superiore a 50 mila abitanti. Il governo stanzia 120 milioni di euro per il 2020 e il bonus sarà pari al 70 per cento della spesa sostenuta e comunque non superiore a 500 euro. Potrà essere utilizzato per l’acquisto di bici, anche a pedalata assistita, ma anche segway, hoverboard, monopattini e monowheel ovvero per l’utilizzo dei servizi di mobilità condivisa a uso individuale esclusi quelli mediante autovetture, dalla data di entrata in vigore del decreto e fino al 31 dicembre 2020.
Ecobonus per l’efficienza energetica
Il governo ha intenzione anche di introdurre un superbonus per le ristrutturazioni. L’ecobonus è ancora da definire ma potrebbe tradursi in un credito di imposta sugli interventi di risparmio energetico e di adeguamento antisismico al 110%. L’agevolazione, sotto forma di credito d’imposta, potrebbe essere ceduta all’impresa costruttrice con uno sconto in fattura che consente di realizzare le opere a costo zero. Poi sarà l’impresa edilizia a ottenere il beneficio, con una compensazione nei versamenti fiscali oppure scontandolo e cedendolo a sua volta. Ma le modalità sono ancora da definire.
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