Decreto Rilancio 2020: le proposte di emendamento della Rete delle Professioni Tecniche
Si avvicina la data entro la quale dovrà essere convertito il legge il D.L. n. 34/2020 (c.d. Decreto Rilancio) e cominciano ad arrivare le prime proposte di emendamento da parte della Rete delle Professioni Tecniche che alla Commissione V Bilancio della Camera dei Deputati la trasmesso la sua memoria ufficiale
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La prima criticità che la RPT evidenzia riguarda il contributo a fondo perduto dal quale sono stati esclusi i liberi professionisti iscritti agli enti di diritto privato di previdenza obbligatoria. Esclusione che è stata immediatamente contestata Inarcassa, Inarsind e Confprofessioni. L’art. 25, commi 1 e 2 del Decreto Rilancio 2020 definisce nel dettaglio i contorni del contributo a fondo perduto che ha l’obiettivo di sostenere i soggetti colpiti dal lockdown per l’emergenza Covid-19 ma allo stesso ha previsto l’esclusione dei soggetti la cui attività risulti cessata alla data di presentazione dell’istanza di accesso al contributo;
degli enti pubblici di cui all’articolo 74 del TUIR;
degli intermediari finanziari e società di partecipazione (art. 162-bis del TUIR);
dei contribuenti che hanno diritto alla percezione:
all’indennità prevista per professionisti e lavoratori con rapporto di collaborazione coordinata e continuativa prevista dall’art. 27 del D.L. n. 18/2020 (c.d. #CuraItalia);
all’indennità per i lavoratori dello spettacolo (art. 38 del #CuraItalia)
dei lavoratori dipendenti e dei professionisti iscritti agli enti di diritto privato di previdenza obbligatoria.
Nella memoria depositata alla Camera, la RPT ha definito ingiustificata la norma che esclude l’accesso dei liberi professionisti iscritti ad un ente di diritto privato di previdenza obbligatoria al contributo a fondo perduto, anche perché le stesse provvidenze sono previste per le imprese e gli altri lavoratori. Per tali motivi ha chiesto una radicale revisione, includendo i professionisti iscritti alle Casse previdenziali nella platea dei beneficiari. Altre proposte di modifica riguardano le norme finalizzate all’efficientamento energetico e miglioramento sismico degli edifici. A tal proposito la RPT ha proposto l’inserimento nell’art. 119 di un Piano Nazionale di Prevenzione antisismica e di norme che possano dettagliare maggiormente, in ambito del contagio Covid-19, i limiti delle responsabilità dei professionisti dell’area tecnica operanti nei cantieri edili.
A cura di Redazione LavoriPubblici.it
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