Anno: XXVI - Numero 07    
Venerdì 10 Gennaio 2025 ore 13:45
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Nuovo ponte sul Piave

Il progetto parla spagnolo

Nuovo ponte sul Piave

Parla spagnolo il progetto del nuovo ponte sul Piave, destinato a sostituire in via definitiva il ponte bailey di Lambioi: anche la seconda fase delle verifiche documentali ha infatti confermato la graduatoria provvisoria che già lo scorso 14 maggio aveva visto riconosciuto come miglior progetto quello elaborato dal raggruppamento temporaneo di progettisti costituito da Fhecor Ingenieros Consultores e l’Estudio de Arquitectura Campo Baeza.  “La Commissione Giudicatrice – si legge come motivazione del riconoscimento – ha apprezzato la proposta progettuale per la capacità di sintesi tra soluzione strutturale e forma architettonica in relazione al paesaggio. Si è ritenuta positiva la scelta di attraversare il fiume senza elementi in alveo, aspetto che garantisce sicurezza idraulica. Positivo il lavoro di interpretazione e di ridisegno delle sponde capace di potenziare i sistemi connettivi tra il fiume e la città, elementi sui quali il progetto dovrà garantire un approfondimento in fase esecutiva”.

Il progetto

«Si tratta di costruire il ponte più bello del mondo nella città più bella del mondo. Una grande sfida da tanti punti di vista»: così descrivono il loro lavoro i professionisti spagnoli. Una sfida vinta, e a illustrarla sono gli stessi progettisti: «Vogliamo ringraziare il Comune di Belluno e la giuria del concorso per questo risultato. – commentano José Romo Martin, ingegnere legale rappresentante di FHECOR, Alberto Campo Baeza, architetto e fondatore di Estudio Campo Baeza, e Leonardo Todisco, ingegnere di FHECOR – È un grande onore e una grande responsabilità, abbiamo fatto grandi sforzi per trovare soluzioni adatte alla specificità della città e dell’area».

Il nuovo ponte sorgerà a una distanza minima dal bailey già esistente, così da minimizzare le modifiche da apportare alla viabilità e da mantenere inalterato il traffico durante la costruzione, mantenendo allo stesso tempo un’adeguata distanza dal «nobile e monumentale» Ponte della Vittoria: «Solo una volta completato il nuovo ponte, si procederà alla rimozione del bailey», spiega Todisco.

Un ponte «rispettoso del contesto storico e naturale», senza elementi vistosi o interferenze con l’alveo del fiume; una struttura però che non vuole passare inosservata, con un unico appoggio inclinato e architettonicamente all’avanguardia.

Il ponte sarà largo complessivamente 14 metri e sarà dotato di due marciapiedi; quello sul lato destro, più ampio, sarà aperto anche al transito ciclabile, mentre sull’altro versante potranno circolare solamente i pedoni.

L’illuminazione del ponte sarà garantita da fasci di luce LED continui, situati nelle anime laterali e nelle barriere per garantire un’adeguata illuminazione tanto della carreggiata quanto dei marciapiedi.

Sulla sponda destra del Piave, ci si propone di realizzare un percorso che unisca il Ponte della Vittoria al parcheggio di Lambioi, mentre sulla sponda sinistra si creerà una nuova zona di sosta, connessa con il Ponte della Vittoria e con la spiaggia di ghiaia anche con la costruzione di una scala di accesso e di un punto belvedere, creando così una «zona giardini non inondabile».

Lo scopo è quello di riqualificare anche queste due aree, permettendo loro di diventare parte integrante e viva della città.

Il futuro del progetto

Entro il 30 settembre, dovrà essere formalizzato l’incarico ai progettisti per la redazione del progetto esecutivo definitivo. La data di fine settembre è vincolata alle tempistiche indicate dalle norme per l’accesso ai fondi statali per la ricostruzione post Vaia.

In attesa del progetto esecutivo, il costo stimato del progetto complessivo è di 5,6 milioni di euro, risorse che verranno ricercate appunto nei fondi “post Vaia”, con la speranza di avere l’opera completa per la fine del 2023, quando cioè scade l’attuale proroga per il ponte bailey.

Nel frattempo, si attendono ulteriori riduzioni delle limitazioni per gli spostamenti e le manifestazioni per organizzare una presentazione pubblica e una mostra dei progetti che hanno partecipato al concorso, come già avvenuto per quello del piazzale della stazione.

 

Il concorso di progettazione

Venticinque (dei quali uno non ammesso per carenza di elaborati) i progetti che hanno partecipato al concorso di progettazione: da segnalare la partecipazione straniera che, oltre a quella dei professionisti spagnoli, fa registrare anche la presenza di un architetto e di uno studio di ingegneria della Pennsylvania, negli Stati Uniti.

Dall’Italia, significativa la presenza di studi e professionisti veneti, ma non sono mancate proposte dalla Campania, dalla Sardegna, dalla Toscana, dal Lazio, dall’Abruzzo e dalla Lombardia.

Buona anche la presenza bellunese, con una proposta interamente “Made in Belluno”, classificatasi quarta, e altre tre che hanno visto la collaborazione di studi e liberi professionisti bellunesi con altre realtà italiane.

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