Udine, Ordine degli avvocati nella bufera: si dimettono in cinque dal consiglio
La presidente dell'ordine di Udine Zilli lascia: impossibile proseguire, divergenze insanabili. Pochi mesi fa altre tre defezioni
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Raffica di dimissioni nel consiglio dell’Ordine degli avvocati di Udine che ha perso il presidente Ramona Zilli e quattro dei suoi componenti, vale a dire la tesoriera Heidi Biffoni oltre ai consiglieri Oliviero Comand, Alberto Pividori e Chiara Lerro. La comunicazione è giunta all’inizio di una seduta straordinaria nel corso della quale era prevista una verifica sull’attività svolta a un anno e mezzo dall’insediamento. Ma le dimissioni giunte dopo una lunga stagione di divisioni all’interno del consiglio – che aveva già registrato la defezione dell’ex presidente Maurizio Conti, di Tiziana Odorico e di Fabrizio Mansutti – erano nell’aria. Tensioni che si sono acuite nella gestione nel periodo del lockdown. Per la presidente, «è stata una decisione sofferta, ma ponderata, maturata per l’impossibilità di proseguire l’incarico con entusiasmo ed efficienza nel consiglio, che ora ha un approccio diametralmente opposto al mio. Ho inteso operare nell’interesse dell’avvocatura e questa decisione si è resa inevitabile: le mie dimissioni sono da presidente e da consigliere, poiché non intendo rimanere all’interno del consiglio». Una scelta nata dalla valutazione complessiva del mandato quella di Zilli, la quale si sofferma su alcuni episodi che, per dovere di segretezza, non ritiene di rendere pubblici, ma che l’hanno indotta a lasciare. Ora toccherà al vicepresidente Massimo Zanetti traghettare il consiglio in acque più sicure attraverso nuove surroghe. «Era stata fissata una seduta straordinaria per discutere in ordine alla richiesta formulata dai sei consiglieri sulla verifica del funzionamento del consiglio e dell’esame delle prospettive future – riferisce Zanetti –. La presidente ha ritenuto di non dare corso al confronto, formalizzando in via preventiva le proprie dimissioni dalla carica ricoperta e dal ruolo di consigliera, dando lettura di una succinta motivazione che l’ha portata ad assumere tale decisione.
Altri quattro consiglieri hanno ritenuto a loro volta di rassegnare seduta stante le dimissioni. Il consiglio – conclude il vicepresidente – pur lamentando l’impossibilità di affrontare un confronto ritenuto naturale all’interno di un organo collegiale, ha preso atto delle decisioni, riservandosi ogni conseguente determinazione».
Nelle prossime ore sarà convocata un’altra seduta «ci riserviamo in quest’ambito ogni valutazione in merito – commenta il consigliere Luca Zanfagnini – alcuni di noi volevano un confronto, non è stato possibile ed è evidente che così non era possibile proseguire».
Ma per Raffaele Conte, presidente della Camera penale friulana, si tratta di un evento drammatico: «Sono stupefatto – sbotta – in questo momento in cui massima doveva essere la coesione all’interno dell’avvocatura non è ammissibile che ci sia una spaccatura così grossa. Quale che sia l’esito, il consiglio che ne esce oggi sarà comunque fortemente delegittimato, sarebbe meglio che si dimettessero tutti e si andasse a nuove elezioni».
Fonet. Messaggero Veneto
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