Presenta una domanda nel 1984: l’Inps risponde dopo 36 anni
Bernardino Villa, ora pensionato 63enne, aveva chiesto una ricongiunzione previdenziale. La lettera inviata nel maggio scorso (arrivata però a luglio) respinge la richiesta
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«In una situazione di grave crisi e dove gli investimenti economici e le innovazioni politiche e legislative dichiarano di tendere ad una semplificazione della burocrazia, per rendere più vicine le istituzioni ai cittadini e più efficace e rapida la risposta ai loro bisogni, la vicenda capitata al signor Bernardino Villa non si può commentare. Dal 1984 sono passati 36 anni. Eppure soltanto nel 2020 l’Inps ha risposto ad un cittadino che aveva presentato una domanda di ricongiunzione previdenziale per la pensione per comunicarne il rigetto”. L’avvocato Claudio Orlando sta seguendo Bernardino Villa, monzese di 63 anni padre di famiglia (e allevatore di canarini per passione). Il 63enne aveva 15 anni quando ha iniziato a lavorare come apprendista e poi, dopo il servizio militare, ha fatto il manutentore come dipendente per aziende private e anche per enti pubblici, come l’ospedale San Gerardo e il Comune di Monza, poi ancora l’artigiano. In pensione ci è andato l’anno scorso, ma con la quota 100. “Ma nei contributi previdenziali c’è un buco di 2 anni di quando ha lavorato come dipendente pubblico – spiega il legale – Ora la posizione previdenziale la segue tutta l’Inps, ma in passato gli enti erano diversi e, al passaggio da una categoria all’altra, bisognava fare la ricongiunzione ossia un ente doveva versare a quello successivo i propri contributi per il calcolo finale della pensione. Il signor Bernardino è stato bravissimo a conservare tutta la documentazione”. La domanda all’Inps è stata presentata nell’ottobre del 1984. “In questi anni siamo stati rimbalzati più volte da uno sportello all’altro a Monza e Milano – continua l’avvocato – Ogni volta ci dicevano che in una quindicina di giorni ci avrebbero dato una risposta. Il signor Villa nel frattempo, dopo innumerevoli vicissitudini non ancora risolte, è riuscito comunque ad andare in pensione, ma con una pensione di importo inferiore a quella a cui avrebbe diritto se la sua situazione contributiva fosse stata valutata correttamente”. Invece, dopo esattamente 36 anni dalla domanda, l’Inps ha risposto nel maggio scorso (ma la lettera è arrivata a luglio) che la domanda è stata respinta e non spiega neanche i motivi. “Non servono commenti – conclude sarcasticamente Claudio Orlando – Basti dire che nel 1984 si conferma presidente degli Usa Ronald Reagan, è presidente della Repubblica italiana Sandro Pertini, in Italia non esistono telefoni cellulari, lo scudetto va alla Juventus capitanata da Michel Platini, i Queen si esibiscono a Sanremo, al governo c’è un pentapartito presieduto da Bettino Craxi. Dal 1984 ad oggi si sono alternati 22 governi e 17 presidenti del Consiglio, 5 presidenti negli Usa, 5 presidenti della Repubblica italiana, la Juventus ha vinto altri 16 scudetti, Freddy Mercury è morto, l’Urss non esiste più ed è finito l’apartheid e il 91% degli italiani ha almeno un telefono cellulare”.
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