Anno: XXV - Numero 214    
Giovedì 21 Novembre 2024 ore 13:20
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Sì del Senato alla risoluzione di maggioranza, stato di emergenza prorogato al 15 ottobre

La proroga dello stato di emergenza "è inevitabile" perché la "pandemia non si è esaurita"

Sì del Senato alla risoluzione di maggioranza, stato di emergenza prorogato al 15 ottobre

Il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, parla per poco più di mezz’ora al Senato e spiega i motivi per cui il governo deve prorogare l’emergenza. Troppi ancora i rischi e, soprattutto, le misure necessarie per affrontare il post-lockdown.

Ma la maggioranza, che pure appoggia la decisione, fissa dei precisi paletti: innanzitutto, la proroga e’ estesa fino al 15 ottobre e non al 31, come inizialmente si ipotizzava. In secondo luogo, basta con i Dpcm o le delibere, servono fonti normative primarie. Inoltre, la maggioranza impegna il governo a coinvolgere “pienamente” il Parlamento.

E ancora: l’esecutivo studi soluzioni che consentano di svolgere le elezioni regionali, comunali e il referendum fuori dalle scuole. Il premier incassa il primo via libera del Senato, con 157 si’ (il pentastellato Crucioli vota contro in dissenso, cosi’ i due senatori del Misto Martelli e Ciampolillo), e domani si replica alla Camera.

Il centrodestra, che si presenta compatto all’appuntamento con una risoluzione unitaria, attacca a testa bassa governo e maggioranza. E si schiera contro la proroga dello stato di emergenza, decisione dettata solo dalla necessita’ dell’esecutivo, e’ la tesi, di blindarsi e mantenere stretta la poltrona. Alla fine, il governo dà il parere favorevole a una parte della risoluzione delle opposizioni, che viene approvata, in cui si chiede il coinvolgimento delle Regioni qualora si dovessero assumere decisioni legate a un ritorno del virus.

Ma non è sufficiente a placare gli animi. Matteo Salvini e Giorgia Meloni parlano senza mezzi termini di “deriva liberticida”, Forza Italia accusa il governo di voler “imbavagliare” il Paese. Ma Conte, che rispedisce al mittente l’accusa di mirare a un tornaconto personale in termini di consenso e tenuta del governo, replica netto: “Vi sfido a interrogare i presidenti di Regione e confrontarvi con loro: vediamo se sono disponibili a dismettere queste misure di protezione”.

Conte inizia l’intervento in Senato sottolineando come sia “doveroso condividere con il Parlamento” la decisione della proroga dello stato di emergenza. Proroga che è “una facoltà espressa dalla legge”, scandisce, mettendo in guardia: “Senza lo stato di emergenza decadrebbero i poteri straordinari ai molti soggetti attuatori” che sono per la maggior parte dei casi i presidenti delle Regioni.

“La proroga dello stato di emergenza è una scelta obbligata”, osserva il premier che si dice “rinfrancato” dal fatto che i numeri registrati dei contagi sono inferiori a mesi fa “anche se il virus – osserva – continua a circolare. Il comitato tecnico scientifico rileva che la situazione nel mondo resta preoccupante”, da qui “la necessità di un atteggiamento necessario di vigilanza”.

Quindi Conte tiene a specificare che “non c’è alcuna intenzione di drammatizzare né di alimentare paure ingiustificate nella popolazione”, ma la proroga serve per assicurare “la continuità operativa di chi sta svolgendo attività di assistenza e di sostegno per chi subisce gli effetti, diretti ed indiretti, di una pandemia che seppure fortemente ridimensionata non si e’ esaurita”.

Infine, il premier garantisce: “La proroga dello stato di emergenza non incide sui poteri del governo, ma serve anche per una piu’ sicura ripartenza delle attivita’ economiche”. E rivendica: “Nessuno dovrebbe imputare al governo la volonta’ dello stato di emergenza per paura o velleità o torsioni autoritarie, fin dall’inizio abbiamo agito in trasparenza con un percorso garantista”.

Il premier, però, non convince le opposizioni. E mentre la maggioranza, seppur con qualche perplessità, si schiera al fianco del governo, dal centrodestra si levano fendenti pesantissimi: “Sono scioccata. Conte sta sostenendo al Senato che, senza lo stato di emergenza, il governo non e’ in grado di fare normalissimi decreti, decreti legge, ordinanze. Questa è una grossolana menzogna e una pericolosissima deriva liberticida. Dove vuole arrivare il governo?”, afferma Meloni.

“Non si può prorogare lo stato di emergenza perché l’emergenza non c’è. Ma è stato obiettato: non possiamo comprare le mascherine e comprare i banchi delle scuole: se non fosse tragico sarebbe da ridere. Conclusione, la dichiarazione di uno stato di emergenza in questa situazione è inopportuna e illegittima’. Firmato, Sabino Cassese, giudice emerito della Corte costituzionale, che penso di diritto ne sappia più di lei, non penso sia un sovranista o un negazionista. Lei presidente Conte ha impiegato 40 minuti a dimostrare l’indimostrabile, e che Cassese boccia con una riga. Lei sta mentendo all’Italia e agli italiani, sta dicendo bugie”, ha detto Matteo Salvini in Aula al Senato.

“Se tutti gli altri Paesi non prorogano l’emergenza o non hanno capito o voi siete in malafede” e per il leader della Lega la risposta è semplice: “siete in malafede”. Per Forza Italia “le parole pronunciate da Conte sono gravissime. Ha descritto un mondo alla rovescia, in cui si può governare solo con misure eccezionali e dove il Parlamento che rivendica le regole democratiche viene accusato di procurato allarme”, è l’attacco di anna Maria Bernini. “È una deriva pericolosa e intollerabile”, aggiunge. 

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