Migranti, Di Maio e la scoperta dell'acqua calda
Scoprire l'acqua calda, o sfondare una porta aperta, sono detti popolari per chi si vanta di avere inventato qualcosa di importante che invece era già nota a tutti
In evidenza
È un proverbio che possiamo applicare al ministro degli Esteri, Luigi Di Maio (M5S).
Che cosa avrà mai detto di così ovvio il ministro Di Maio?
Vediamo.
A proposito dei migranti, dichiara: “Questa è una emergenza nazionale. Dobbiamo pensare a come bloccare le partenze”.
Potremmo fare appello alle tre Grazie, ma lasciamo perdere.
Considerato:
- a) che buona parte dei migranti attuali sono tunisini, economici e non rifugiati, cioè non provenienti da zone di guerra;
- b) che al problema della immigrazione irregolare si aggiunge quello sanitario;
- c) che l’Italia ha con la Tunisia una accordo per i rimpatri; sarebbe opportuno attuare le iniziative del caso.
Se il problema delle Tunisia è quello economico, occorre dar seguito all’appello “aiutiamoli a casa loro”.
Questo dovrebbe essere fatto in collaborazione con l’Europa e in particolare con la Francia, che ha stretti rapporti con la Tunisia, ma il ministro Di Maio, da vicepremier, andò a Parigi a sostenere i gilet gialli, provocando una crisi diplomatica con il richiamo dell’ambasciatore francese, promosse la raccolta delle firme per un referendum per uscire dall’euro, e quindi dalla Unione europea, accusò il presidente della BCE, Mario Draghi di avvelenare il clima e il M5S si oppose agli aiuti alla agricoltura tunisina.
Insomma, Di Maio non ha le credenziali giuste per affrontare il tema dei migranti tunisini, ma è ministro degli Esteri italiano, è stato nominato ed è pagato per questo, e, invece di fare le riunioni di partito nella sede istituzionale quale è il ministero degli Esteri (a spese nostre), dovrebbe fare il proprio lavoro e non scaricare su altri questioni di propria competenza.
Se non gli va o non è capace, c’è sempre l’istituto delle dimissioni.
Altre Notizie della sezione
Le nuove rotte dell’immigrazione
22 Novembre 2024Negli ultimi dieci anni il numero degli atenei in Italia è aumentato così come il ventaglio dei corsi di laurea disponibili. Tendenza che ha favorito lo spostamento di ragazzi e ragazze da una città all’altra. Le regioni di destinazione sono prevalentemente posizionate nel centro nord, aree che attraggono anche un numero crescente di studenti provenienti dall’estero. L’analisi dell’Osservatorio libere professioni.
Documenti classificati ai servizi segreti russi, telecamere nascoste nei taxi
21 Novembre 2024Per la Procura si prestavano a reperire fotografie di installazioni militari e informazioni su tecnici specializzati nel campo dei droni e della sicurezza elettronica.
Toghe e politica, scontro finale per l’egemonia.
20 Novembre 2024Siamo al compimento di una guerra iniziata trent’anni fa con Tangentopoli. E la posta in gioco è enorme: il ripristino di un equilibrio che forse non c’è mai stato.