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Assegno unico: Inps, in 9 mesi 11,6 mld a 9,5 mln di figli

Da marzo 2023 liquidazione d'ufficio per chi già ne beneficia

Assegno unico: Inps, in 9 mesi 11,6 mld a 9,5 mln di figli

Da marzo a novembre 2022 sono stati erogati alle famiglie assegni per 11,6 miliardi di euro destinati a 9,5 milioni di figli.

Lo indica l’Inps, aggiornando l’Osservatorio statistico sull’Assegno unico universale, destinato anche ai professionisti iscritti alle Casse di previdenza private.

In particolare, la spesa relativa ai nuclei non percettori di Reddito di cittadinanza risulta pari a 11,1 miliardi di euro, in riferimento a una platea di circa 5,6 milioni di richiedenti e 9,1 milioni di figli beneficiari di almeno una mensilità; gli importi medi mensili sono risultati pari a 233 euro per richiedente e a 146 euro per figlio. I nuclei percettori di Rdc con almeno una mensilità della prestazione integrata dall’assegno unico sono 493mila, con riferimento a circa 835mila figli a carico, di cui circa 480mila appartenenti in via esclusiva a nuclei percettori di Rdc. Per essi, spiega l’Inps, si è proceduto al calcolo dell’integrazione dell’Auu sottraendo, dall’importo teorico dell’assegno spettante, la quota di Reddito di cittadinanza relativa ai figli che fanno parte del nucleo familiare; l’importo medio mensile di tale integrazione è risultato pari a 166 euro per nucleo. A partire dal primo marzo 2023, sarà più semplice ricevere l’Assegno unico e universale per i figli a carico, sottolinea inoltre l’Inps spiegando che proseguirà in automatico il pagamento per chi già ne usufruisce. Solo chi richiede l’assegno per la prima volta dovrà presentare domanda, mentre chi deve segnalare variazioni potrà aggiornare l’istanza tramite la procedura online disponibile sul sito Inps. Le prossime mensilità di gennaio e febbraio 2023 saranno calcolate in base all’Isee 2022, oppure facendo riferimento all’Isee 2023 se già presente. Da marzo l’importo sarà determinato in base all’Isee 2023; se mancante, sarà calcolato con riferimento ai valori minimi previsti dalla norma, salvo conguaglio con tutti gli arretrati in caso di presentazione entro il 30 giugno.

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