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Banca d’Italia, operazione di sistema.

Le Casse di previdenza privatizzate aderenti ad Adepp hanno investito nel capitale della Banca d’Italia 1,95 miliardi a partire dal 2016 in “un’operazione di sistema”.

Banca d’Italia, operazione di sistema.

Lo spiega il Vicepresidente AdEPP e presidente di Inarcassa, Giuseppe Santoro, che le ha portate a detenere il 26% delle quote del capitale della Banca centrale.

Inarcassa, Cassa Forense ed Empam sono quelle che detengono la quota massima con un investimento da 370 milioni l’una.

“Sono undici le Casse che hanno diversificato acquistando le quote di capitale – sottolinea Santoro – Un tempo alle assemblee della Banca d’Italia c’erano in prima fila i banchieri, oggi ci sono i presidenti delle Casse. Quella in Banca d’Italia non è l’unica operazione di sistema fatte dalle Casse – aggiunge Santoro che ricorda come il risparmio previdenziale non sia speculativo e punti a guadagnare il giusto, che deriva da una corretta lettura del rapporto rischio-rendimento.

Il patrimonio aggregato degli Enti Previdenziali Privati è cresciuto del 74% dal 2013 al 2023, passando da 65,6 miliardi a 114,1 miliardi di euro, con una media annua di crescita del 5,7%, sostenuta da un saldo previdenziale positivo di 37 miliardi e rendimenti netti medi annui dell’1,9%.

A fine 2023 i fondi di investimento mobiliari rappresentano il 29% del patrimonio, seguiti da altri fondi di investimento (23,7%) e Titoli di Stato (16,8%), con una riduzione della quota di investimenti immobiliari a favore di maggiore flessibilità e liquidità.

Tra il 2013 e il 2023, la Tabella evidenzia un’evoluzione significativa del patrimonio delle Casse di Previdenza, con una crescente diversificazione degli investimenti per mitigare i rischi in un contesto economico complesso. In particolare, con una crescita significativa di fondi mobiliari (+300%) e azioni (+135%). Ma con una riduzione degli investimenti immobiliari (-77%).

Dal 2013 al 2023 la quota di immobili direttamente posseduti è diminuita dal 17,6% al 2,3%, mentre i fondi immobiliari sono aumentati dall’11,3% al 13,7%, con le partecipazioni in società immobiliari rimaste costanti intorno allo 0,5%.

Nel 2023, gli investimenti obbligazionari, inclusi quelli nei fondi mobiliari, ammontano a 43,1 miliardi di euro (37,9% delle attività), in crescita rispetto ai 22,4 miliardi del 2013, con i titoli di Stato e altre obbligazioni direttamente detenute che rappresentano 24,1 miliardi di euro (21,2% del totale).

A fine 2023, gli investimenti in azioni ammontano a 21,6 miliardi di euro, di cui 9,5 miliardi (8,4% delle attività) in investimenti diretti e 12 miliardi (10,5% delle attività) tramite fondi mobiliari, con un aumento del 22,9% rispetto al 2022, evidenziando una crescita progressiva della componente azionaria negli ultimi 11 anni.

Dal 2013 al 2023, la gestione tramite fondi comuni (OICR/OICVM) è cresciuta significativamente, passando dal 24,9% al 54,4% degli attivi, grazie alla semplificazione gestionale e all’assorbimento degli strumenti inizialmente gestiti direttamente, mentre la gestione tramite intermediari specializzati è scesa al 13,3% nello stesso periodo.

Nel 2023 il 39% degli investimenti delle Casse è localizzato in Italia, una percentuale che sale al 45% includendo liquidità e polizze assicurative, con gli investimenti in immobili prevalentemente italiani, mentre obbligazioni non governative e mobiliari sono principalmente collocate all’estero.

Tratto da Adepp

 

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