Cassa Forense rinnovata la Polizza assicurativa per gli avvocati con Unisalute spa, Reale Mutua di Ass. e Poste Assicura spa: “Garanzie diminuite”
Il Segretario provinciale di Azione Forense Lecce, avvocato Salvatore De Mitri, manifesta perplessità sul rinnovo della polizza assicurativa a favore degli avvocati
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“Dal 01.04.2022 sino al 31.03.2024 è operativa la polizza sanitaria base per tutti gli iscritti a Cassa Forense, ossia per gli Avvocati.
Ebbene, le garanzie sono diminuite e non sono per niente migliorate, anzi peggiorate.
Metto subito in evidenza che, l’attuale art. 25 delle condizioni di polizza prevede un massimale annuo per interventi chirurgici oncologici, in presenza di ricovero, di € 16.000,00 a fronte del precedente limite annuo di € 19.500,00 (art. 27 precedente polizza).
Inoltre, lo stesso art. 25 sopra citato prevede un limite annuo di spesa di € 11.000,00 in caso di ricovero ed in assenza di intervento chirurgico di durata superiore a 3 giorni, a fronte del precedente limite annuo di € 14.500,00 (art. 27 precedente polizza).
A ciò si aggiunga che, l’attuale art. 28, rubricato “Alta Specializzazione”, prevede che la società indennizza le spese per prestazioni extraospedaliere, come Ecocolordoppler, Risonanza Magnetica Nucleare, Scintigrafia, Tomografia Assiale Computerizzata (TAC) con un massimale annuo di € 1.200,00 a fronte del precedente limite annuo di € 2.500,00 (si cfr. art. 29 precedente polizza).
Ma vi è di più. L’attuale art. 28 prevede che, in caso di accesso in strutture sanitarie convenzionate, la società provvede direttamente alla prenotazione per conto dell’assicurato, dietro richiesta del medesimo ed al pagamento diretto ed integrale delle relative spese, ad eccezione di una franchigia di € 75,00 che dovrà essere versata direttamente dall’assicurato alla struttura sanitaria.
Invece, il precedente art. 29, sempre rubricato “Alta Specializzazione” prevedeva che, in caso di accesso a strutture sanitarie convenzionate, la società provvede direttamente alla prenotazione per conto dell’assicurato, dietro richiesta del medesimo ed al pagamento diretto ed integrale delle relative spese.
Dunque, siamo passati dagli accertamenti diagnostici pagati direttamente dalla compagnia assicuratrice con cui Cassa Forense ha stipulato la polizza sanitaria base per noi Avvocati, al pagamento diretto con franchigia.
Ma, la clausola ancor più odiosa che è rimasta anche nell’attuale polizza è quella prevista nell’allegato “A”, così come anche previsto nell’allegato “A” della precedente polizza, che in caso di intervento ricostruttivo mammario post mastectomie sottocutanee o radicale le protesi, appunto, per la ricostruzione, sono sprovviste di copertura assicurativa, in quanto il loro impianto è considerato puramente estetico, ancorchè a seguito di intervento chirurgico oncologico.
Sappiamo benissimo quanto incide sul fattore psicologico della Donna la ricostruzione mammaria e di certo le protesi da impiantare non possono continuare ad essere sprovviste di copertura assicurativa.
Dunque, i nostri delegati di Cassa Forense e tutti i Colleghi, non solo hanno permesso, con ben tre compagnie assicurative contraenti, di diminuire le garanzie sanitarie a noi Avvocati, ma hanno continuato a trattare la ricostruzione mammaria con impianto di protesi, come un intervento puramente estetico.
Chi è ai piani alti lotta sempre meno per la base e noi Avvocati siamo sempre più disattenti.
Una domanda la faccio a tutti i Colleghi e le Colleghe (perché di Donne in Cassa Forense ce ne saranno) non vi siete accorti di nulla? Conoscete il problema? Volete essere nuovamente votati per garantirci sempre meno tutele? Mettetevi una mano sulla coscienza tutti quanti e chiedete la modifica immediata di tutte quelle clausole che penalizzano l’assistenza sanitaria di noi Avvocati. Certo è che, dopo una pandemia mondiale anziché aumentare le tutele, siete stati in grado di diminuirle. Vi incontrerei ad uno ad uno solo per farvi un applauso in presenza.
Chiedo a tutte le Colleghe ed a tutti i Colleghi d’Italia di unirsi a questa battaglia di civiltà e di chiedere a Cassa Forense di rinegoziare immediatamente la polizza sanitaria stipulata con Unisalute spa, Reale Mutua di Assicurazione e Poste Assicura spa, per un’assistenza sanitaria completa, rafforzata e dignitosa”.
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