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Cassa Forense si riorganizza, via a due società di investimento: ecco le novità da gennaio

A gennaio nascono una Sicaf da 1 miliardo e una Sicav da 3, di diritto italiano multi-comparto.

Cassa Forense si riorganizza, via a due società di investimento: ecco le novità da gennaio

 

Cassa Forense si riorganizza per un efficientamento gestionale ma anche per una risistemazione del patrimonio. L’ente previdenziale degli avvocati (quasi 237 mila iscritti), a gennaio varerà due organismi di investimento collettivo: una sicaf, società di investimento a capitale fisso e una sicav, a capitale variabile.

La differenza tra le due consiste nel fatto che le Sicaf sono collettori di capitali sia tramite il collocamento delle proprie azioni che attraverso altri strumenti finanziari mentre le Sicav costituiscono il capitale solamente attraverso il collocamento azionario. «Stiamo definendo un’operazione semplice, per ottimizzare le attività di investimento», spiega Valter Militi, presidente in scadenza dell’ente che ha un patrimonio di 20 miliardi ed è la seconda cassa italiana alle spalle di Enpam (Medici e dentisti). Al posto di Militi, dovrebbe essere nominata Maria Annunziata, professionista di Salerno. La Sicaf avrà una dotazione di 1 miliardo, la Sicav di 3 miliardi. Entrambe saranno di diritto italiano, multicomparto, cioè con più tipologie di business: dopo una gara europea, Cassa Forense ha attribuito un mandato a Fondaco, sgr di Torino che assieme al vertice dell’ente, sceglierà gli asset da trasferire nei due organismi. Tra le partecipazioni principali in portafoglio alla Cassa, ci sono l’1% di Intesa Sp, 1,5% di Bpm, 0,3% di Unicredit, 1% di Mediobanca, 1,25% di Generali, 0,7% di Eni, 0,4% Enel. Valore di tutte le partecipazioni: 3,7 miliardi. La ratio della riorganizzazione è di separare il patrimonio dell’attività caratteristica previdenziale. A questo proposito nel 2023 è stata fatta una riforma della previdenza degli avvocati finalizzata a garantire la migliore sostenibilità ed equilibrio generazionale. Il problema da contemperare era assicurare a una categoria che ha avuto una partecipazione giovanile importante un equilibrio delle prestazioni in linea con le generazioni precedent

 

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