Cassa notai. Il patrimonio +38,2 milioni nel 2020
Corte dei conti: monitorare l’aggravio dei costi amministrativi
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Il patrimonio netto della Cassa del Notariato “cresce nella misura del 2,52%, pari a 38,2 milioni”, per un ammontare complessivo di oltre 1,6 miliardi, e “in seguito alla capitalizzazione dell’avanzo conseguito”, le riserve (7,25 volte superiori al costo sostenuto per il pagamento delle pensioni nel 2020) “permettono un’idonea copertura”, mentre “crescono le disponibilità liquide, dai 158,1 milioni del 2019 ai 177,8 del 2020.
Lo fa sapere stamani la Corte dei Conti, nella relazione sulla gestione 2020 della Cassa nazionale del Notariato, ente no profit di diritto privato, che svolge attività previdenziali e assistenziali per tutti i notai italiani (nel 2022 se ne contano oltre 5.100, ndr).
I crediti immobiliari “aumentano (da 6,35 a 7,3 milioni) al lordo del fondo svalutazioni crediti, in virtù di una riduzione (dal 96,19% all’87,57%) della velocità di incasso dei canoni di locazione, legata alle dilazioni concesse dall’ente per la contingenza pandemica” e la magistratura contabile “ha raccomandato, sul punto, un attento monitoraggio, anche per il consistente aggravio dei costi amministrativi”. A seguire, si legge, “all’incremento dei ricavi lordi della gestione mobiliare (+4,8 milioni), si è rilevato un aumento dei costi (+9,7 milioni) legato sia a fattori fiscali, che alle perdite nel comparto delle gestioni esterne, per l’eccezionale volatilità – a parere della Cassa – dei mercati finanziari”, dunque la Corte “ha rimarcato l’esigenza di un costante controllo, perché siano tempestivamente intercettati i fenomeni critici”. Infine, recita il documento, salgono i notai pensionati di 31 unità (+2,17%), mentre diminuiscono, seppur lievemente, gli iscritti (-0,29%).
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