Casse di previdenza: Inpgi nel baratro, volano i medici
I numeri sono contenuti nell’Osservatorio 2019 di Itinerari previdenziali
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Medici in testa, giornalisti in coda. Sono i due estremi di una classifica particolare, tutta italiana: quella delle casse di previdenza private in base ai saldi di gestione (differenza fra contributi ricevuti e prestazioni pagate). Iniziamo dal basso, dove la situazione è a dir poco critica. La cassa dei giornalisti per la gestione sostitutiva – Inpgi 1, quella che paga le pensioni agli ex dipendenti – è l’unica della graduatoria a viaggiare in rosso. E non di poco. Secondo l’Osservatorio 2019 di Itinerari previdenziali, che cita come ultimi dati disponibili quelli del 2017, il risultato di Inpgi 1 è negativo di oltre 150 milioni di euro. A guardare la progressione annuale viene in mente l’immagine della nave che affonda: se nel 2010 il saldo era ancora leggermente positivo (+15,70 milioni), dall’esercizio successivo è iniziato un volo in caduta libera. Il buco aperto nel 2011 (-11 milioni) ha continuato a raddoppiare nei tre anni successivi (-25,5 milioni nel 2012, -46,4 milioni nel 2013 e -87,6 milioni nel 2014), per poi allargarsi oltre quota 100 milioni (-112,5 nel 2015 e -113,9 nel 2016). A questa velocità, c’è il rischio che la voragine abbia già raggiunto i 200 milioni. Sull’estremo opposto della classifica, come detto, c’è la cassa dei medici, che guarda tutti dall’alto con un attivo superiore al miliardo di euro ormai dal 2015. La seconda posizione spetta agli avvocati, con poco più di 800 milioni, mentre la medaglia di bronzo va ai commercialisti, che registrano un saldo positivo pari a circa mezzo miliardo. Subito fuori dal podio compare Inarcassa (+450 milioni), l’ente in cui confluiscono i contributi di architetti e ingegneri. Segue in quinta posizione la cassa dei farmacisti, con un attivo di 115 milioni. L’ultimo risultato a tre cifre è quello degli psicologi (+106 milioni), che superano di una quindicina di milioni gli infermieri. La cassa dei professionisti più ricchi in assoluto – i notai – è solo all’ottavo posto, con un saldo lievemente superiore agli 80 milioni. Staccati di poco, chiudono la top-10 periti industriali e ragionieri. Ecco la classifica completa (con tanto di decimali), ricavata dalle tabelle dell’Osservatorio di Itinerari previdenziali. I valori sono in milioni di euro.
- Medici: 1.127,64
- Avvocati: 814,11
- Commercialisti: 519,73
- Inarcassa (ingegneri e architetti): 452,31
- Farmacisti: 115,85
- Psicologi: 106,04
- Infermieri: 92,12
- Notai: 82,82
- Periti industriali: 79,76
- Ragionieri: 76,40
- Veterinari: 66,64
- Consulenti del lavoro: 57,75
- Biologi: 46,71
- Giornalisti – Gestione Separata (Inpgi 2): 37,71
- Geometri: 28,94
- Periti agrari: 7,19
- Agrotecnici: 2,66
- Giornalisti – Gestione Sostitutiva (Inpgi 1): -152,57
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