Anno: XXV - Numero 196    
Venerdì 25 Ottobre 2024 ore 13:00
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Enpaf. Parola d’ordine “Genitorialità”.

È attivo dal 16 settembre scorso il nuovo contributo a sostegno della genitorialità delle farmaciste e dei farmacisti messo a disposizione dall’Ente nazionale di previdenza e assistenza farmacisti (Enpaf) in occasione della nascita o dell’adozione di un figlio.

Enpaf. Parola d’ordine “Genitorialità”.

Per accedere al beneficio sono richiesti almeno 5 anni di iscrizione e la regolarità contributiva. Per l’ottenimento del contributo, i richiedenti dovranno presentare l’ISEE, che dovrà essere non superiore a 30mila euro, con un limite del patrimonio mobiliare fissato a 40mila, proprio per assicurare che il sostegno raggiunga chi ne ha maggiormente bisogno. L’importo erogato è stato fissato a 1.000 euro, elevati a 1.500 nel caso di parto gemellare o adozioni-affidamenti plurimi ed è rivolto a donne e uomini iscritti all’Enpaf che esercitano attività professionale, indipendentemente dalla categoria professionale. In caso entrambi i genitori siano farmacisti iscritti, il contributo viene erogato una sola volta.

Gli iscritti disporranno di un lasso di tempo pari a 180 giorni dalla nascita del bambino o dall’ingresso in famiglia del minore adottato o affidato per la presentazione della domanda. Una così ampia finestra temporale intende consentire ai neo-genitori di gestire al meglio le pratiche necessarie

Iniziativa cumulabile con altre

Interessante sottolineare che il nuovo contributo è cumulabile con altri sostegni a tutela della maternità; altresì, le somme erogate sono esenti da imposizione fiscale, affinché l’intero importo vada a beneficio dei destinatari. La nuova iniziativa si affianca alle forme di assistenza straordinaria che prevedono un contributo una tantum per le spese di asili nido e scuole d’infanzia, fino a 3.000 euro per figlio, con un massimo di 6mila euro complessivi.

“L’iniziativa si inserisce in un contesto nazionale di crescente attenzione alle politiche di sostegno alla natalità e alla famiglia – ha spiegato Emilio Croce – In linea con gli sforzi del governo per contrastare il calo demografico e supportare i giovani professionisti, questo contributo rappresenta un concreto passo in avanti nel sostegno alla categoria. Siamo di fronte a una delle più grandi transizioni demografiche della storia, e l’Italia, purtroppo, si colloca tra i Paesi europei con il più basso tasso di natalità. Questo scenario presenta sfide rilevanti non solo per le famiglie, ma per l’intero sistema economico e sociale del Paese. Di fronte a questa realtà, non possiamo restare indifferenti. È necessario che tutte le Istituzioni, pubbliche e private, facciano la loro parte per attenuare le conseguenze negative e incentivare un cambiamento strutturale”.

“Il contributo viene riconosciuto in egual misura, indipendentemente dall’aliquota di contribuzione versata. Ciò significa che anche gli iscritti lavoratori dipendenti, che versano il contributo di solidarietà, potranno accedere al bonus. L’obiettivo è quello di assicurare che il sostegno raggiunga un ampio numero di iscritti e in particolare coloro che ne hanno più bisogno. Le domande saranno valutate in ordine cronologico e accolte nei limiti dello stanziamento previsto, al fine di assicurare la massima trasparenza ed equità nell’assegnazione del contributo. Stimiamo che il budget dell’iniziativa, pari a 600mila euro, permetterà di erogare il contributo a circa 500-600 iscritti”.

In caso di esaurimento dello stanziamento previsto “il Consiglio di Amministrazione prenderà in considerazione la possibilità di reiterare la misura, valutando la disponibilità delle risorse economiche della sezione assistenza. L’obiettivo rimane quello di fornire un sostegno concreto agli iscritti, ma ogni decisione sarà subordinata alla verifica della sostenibilità finanziaria e della compatibilità con gli altri interventi già previsti» sottolinea Emilio Croce.

Per informazioni dettagliate e per la presentazione delle domande, gli interessati possono consultare il sito web dell’Enpaf (www.enpaf.it) o contattare direttamente l’Ente.

Tratto da Adepp

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