Inverno demografico e sostenibilità dei sistemi pensionistici
Il convegno si terrà il prossimo 8 marzo, dalle ore 9, presso la sala Angiolillo di Palazzo Wedeking. La diffusione della cultura in argomento si presenta, allora, come uno strumento indispensabile a far intendere l’importanza di un welfare innovativo, capace di sostenere – attraverso politiche attive – chi opera in una condizione di fragilità.
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Ma ciò non è possibile senza lo studio, lo sviluppo, l’insegnamento, la formazione e la comunicazione delle tematiche proprie del sistema delle c.d. assicurazioni sociali, obbligatorie e facoltative.
Centrale rimane il precetto espresso dall’articolo 38 della Carta costituzionale: “i lavoratori hanno diritto che siano preveduti e assicurati mezzi adeguati alle loro esigenze di vita in caso di infortunio, malattia, invalidità e vecchiaia, disoccupazione involontaria. Ai compiti previsti in questo articolo provvedono organi e istituti predisposti o integrati dallo Stato”.
Bisogna essere capaci di gestire il cambiamento in atto, senza esserne travolti e provare a declinare – tutti assieme – per limitaci al panorama notarile, una figura di pubblico ufficiale al passo con i tempi, trasformando i rischi in opportunità.
La coesistenza, nel panorama della previdenza obbligatoria o di primo pilastro, dell’INPS, che assicura la maggior parte dei lavoratori dipendenti del settore privato e pubblico, con le Casse di previdenza e di assistenza dei liberi professionisti – originariamente caratterizzate dalla natura pubblica, ma trasformate dal Decreto legislativo 30 giugno 1994 n. 509, in enti con personalità giuridica di diritto privato, pur mantenendo la finalità pubblica – deve essere letta come una opportunità straordinaria per la crescita ed il benessere del Paese. Non dimenticando l’importanza della previdenza c.d. integrativa – le cui opportunità sono estremamente significative se sol si pensa alla volontarietà, alla flessibilità, alle garanzie di rendimento ed alla non esclusività – che presenta, al momento, percentuali di adesione estremamente ridotte.
Aumento della durata della vita media e naturale invecchiamento della popolazione (c.d. inverno demografico), crisi delle libere professioni con riduzione del gettito contributivo, prepensionamenti, insufficienza della sanità pubblica e delle prestazioni erogate provano l’attualità dei valori fondanti del sistema notariato incentrato sulla solidarietà, sulla mutualità, sul patto generazionale e la tutela dei soggetti deboli.
Ma non basta, così come insufficiente si mostra la mera gestione oculata delle risorse disponibili e la stessa – tanto auspicata e promessa dalla politica – rivisitazione della tassazione dei “proventi”, con la riduzione dell’aliquota fiscale applicata alle Casse di previdenza.
Improcrastinabile risulta essere il richiamo alle ultime generazioni, per la costruzione di una cultura adeguata, alla base di un confronto volto alla valorizzazione dei modelli più idonei a fronteggiare le sfide del futuro, di certo non facili da superare.
di Vincenzo Pappa Monteforte (Presidente Cassa nazionale del Notariato)
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