Anno: XXVI - Numero 36    
Giovedì 20 Febbraio 2025 ore 15:00
Resta aggiornato:

Home » La riforma della previdenza forense per un’avvocatura che cambia

La riforma della previdenza forense per un'avvocatura che cambia

La situazione per l’avvocatura italiana è ancora più complicata per l’avvento dell’intelligenza artificiale, la contrazione del reddito medio e la divaricazione tra pochi studi legali strutturati, ricchi, e moltissimi poveri.

La riforma della previdenza forense per un'avvocatura che cambia

Ho seguito in streaming la “cruda” presentazione della riforma della previdenza forense e non ho compreso il senso di un intervento che garantisce sostenibilità per 32 anni quando ne richiede 35 per andare, ordinatamente, in pensione, aumentando la contribuzione e tagliando le prestazioni.

Con molto realismo il Ministro Giorgetti ha detto che nessun sistema pensionistico è sostenibile in un quadro demografico come quello attuale in Italia.

La situazione per l’avvocatura italiana è ancora più complicata per l’avvento dell’intelligenza artificiale, la contrazione del reddito medio e la divaricazione tra pochi studi legali strutturati, ricchi, e moltissimi poveri.

L’I.A. ha già iniziato ad incidere profondamente nel settore legale con software di analisi predittiva in grado di valutare la probabilità di successo, processando montagne di precedenti con rapidità ed efficienza.

L’I.A. è in grado di effettuare la due diligence e revisione dei contratti con enormi benefici, in termini di risparmio di tempo e di costi, per gli uffici legali.

L’I.A. sta trasformando anche il modo con cui gli studi legali interagiscono con i propri clienti, offrendo soluzioni innovative per migliorare la comunicazione, l’accessibilità e la qualità del servizio.

Lo studio legale strutturato oggi ha forma societaria ed è multidisciplinare, per coprire tutte le esigenze della clientela.

Lo studio unipersonale o di pochi addetti è destinato a scomparire progressivamente, inglobato negli studi più strutturati.

Come conseguenza il numero degli avvocati è destinato a ridursi progressivamente, secondo i parametri europei.

Di fronte a questa realtà forense, in rapido cambiamento, la riforma della previdenza forense offre poco o nulla perché confezionata su di un modello di avvocatura, ormai obsoleto.

Il regolatore previdenziale avrebbe dovuto guardare oltre l’esistente per confezionare un vestito nuovo, flessibile e in grado di offrire le future prestazioni previdenziali e assistenziali.

In quest’ottica solo l’aumento sino al 20% della quota modulare della pensione va nella giusta direzione.

Forse era l’occasione per farsi “aiutare” dalla I.A. generativa!

Per chi leggerà “Il metaverso: una nuova frontiera per gli avvocati” di Francesco Leone di ANF si renderà conto che gli avvocati dovranno essere in grado di navigare nelle piattaforme virtuali, sempre più diffuse.

Non è fantascienza, ma la realtà, attraverso l’istituzione di uno status giuridico specifico per i robot nel lungo termine, così da farli rispondere in proprio dei danni da loro cagionati.

I robot non avranno una pensione ma contribuiranno alla pensione dei Colleghi umani.

L’8 aprile 2024 l’INPS, con il messaggio n. 1384, ha dettato le linee guida per l’implementazione di sistemi di intelligenza artificiale che varrebbe la pena di approfondire per replicare.

 

© Riproduzione riservata

Iscriviti alla newsletter!Ricevi gli aggiornamenti settimanali delle notizie più importanti tra cui: articoli, video, eventi, corsi di formazione e libri inerenti la tua professione.

ISCRIVITI

Altre Notizie della sezione

Enpap. Obiettivo conciliazione vita lavoro

Enpap. Obiettivo conciliazione vita lavoro

21 Febbraio 2025

Il Regolamento delle forme di assistenza dell’Ente presieduto da Felice Torricelli si arricchisce del capo XIV, dedicato al Contributo per la conciliazione vita-lavoro, di cui è ora disponibile il primo Bando, relativo all’annualità 2025.

Archivio sezione

Commenti


×

Informativa

Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy. Se vuoi saperne di più o negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy.
Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all’uso dei cookie.