La trasparenza in Cassa Forense
Le mie istanze di accesso agli atti, regolarmente respinte.
In evidenza
Il codice della trasparenza di Cassa Forense si apre così:
«La trasparenza è intesa come accessibilità delle informazioni concernenti l’organizzazione e l’attività della Fondazione, ai sensi della normativa richiamata nelle premesse. La trasparenza, nel rispetto delle disposizioni in materia di segreto d’ufficio e di protezione dei dati personali, concorre ad attuare il principio democratico e i principi costituzionali di eguaglianza, di imparzialità, buon andamento, responsabilità, efficacia ed efficienza nell’utilizzo di risorse, integrità e lealtà nel servizio agli iscritti, dei cittadini nonché, in generale, dei percettori delle prestazioni erogate. Cassa Forense garantisce l’integrità, il costante aggiornamento, la completezza, la tempestività, la semplicità di consultazione, la comprensibilità, l’omogeneità e, nel rispetto della normativa vigente, l’accessibilità alle informazioni relativamente all’attività istituzionale di previdenza ed assistenza, alle attività di approvvigionamento di lavori, beni e servizi e all’utilizzo di risorse. La Fondazione provvede alla pubblicazione dei dati e delle informazioni nel rispetto delle normative in materia di protezione dei dati personali e di accesso ai documenti amministrativi, rendendo non intelligibili i dati personali non pertinenti o, se sensibili o giudiziari o, anche potenzialmente, turbativi per il mercato, non indispensabili rispetto alle specifiche finalità di trasparenza della pubblicazione».
Della riforma previdenziale si sa poco o nulla e l’articolato non è mai stato pubblicato così come le note ministeriali.
Le mie istanze di accesso agli atti, regolarmente respinte.
ANF sulla newsletter di maggio 2024, alla pag. 30, pubblica un articolo del Collega Urbano Rosa che tra il resto scrive:
«Le scelte che vengono assunte all’interno del nostro Ente previdenziale incidono sulle vite di tutti gli iscritti e non hanno contenuto meramente tecnico, prevedono infatti esse un margine di arbitrio che contempla la necessità di valutazioni spiccatamente politiche, sulle quali la categoria ha il diritto di essere pienamente aggiornata, informata e finanche consultata, anche al fine di essere posta nelle condizioni di valutare i rappresentanti che democraticamente elegge. Ad oggi, invece, nulla sappiamo di cosa bolle in pentola nelle segrete stanze di Cassa Forense in merito alla riforma del nostro sistema previdenziale. È evidente che la riscrittura del nuovo testo dovrà necessariamente tener conto delle indicazioni ministeriali ma, ancora una volta, non siamo a conoscenza del dibattito che inevitabilmente sta avvenendo all’interno dell’Ente. Pari fuor di dubbio che la strada del passaggio al contributivo sia ormai segnata ma come avverrà questo passaggio e se comporterà anche un aggravio dei contributi previdenziali (evenienza invero piuttosto probabile) è, allo stato, ignoto. Ancora una volta pare che Cassa Forense viva e si muova come un organo estraneo all’avvocatura.» (Avv. Urbano Rosa, ANF, maggio 2024 )
Altra dimostrazione plastica con la procedura aperta per l’affidamento della polizza sanitaria base e integrativa in favore degli iscritti alla Cassa e dei dipendenti.
Pubblico la delibera per il biennio 01.04.2022 – 31.03.2024, poi prorogata al 30.09.2024, e la delibera del 07.05.2024 con gli omissis:
Il commento ai lettori, dopo aver ricordato che la polizza LTC è stata accollata agli iscritti, a domanda, e che il nuovo codice dell’assistenza ha notevolmente ristretto i beneficiari, richiedendo oltre alla regolarità dichiarativa anche quella contributiva, per la maggior parte della prestazioni.
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