Anno: XXV - Numero 166    
Lunedì 16 Settembre 2024 ore 13:00
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Per i giovani una pensione di garanzia

Sbarra (Cisl): Il dossier sulle pensioni "deve tornare sul tavolo di Palazzo Chigi e essere oggetto di confronto con le parti sociali.

Per i giovani una pensione di garanzia

Quota 41 era una delle nostre richieste, ma senza limiti di età o ricalcolo contributivo.

Da sola questa misura, però, non può bastare”. Così il leader della Cisl Luigi Sbarra, al QN. “La logica delle quote non funziona dove il lavoro è più debole, più precario, a partire dal Sud – aggiunge – Quello che serve al più presto è una pensione di garanzia per i giovani, un sostegno alla previdenza complementare, forme di maggiore inclusione e flessibilità per donne, lavori gravosi e di cura”.

    Rispetto alla proposta di destinare d’obbligo una quota di Tfr alla previdenza complementare dei giovani, Sbarra risponde: “Bisogna aprire un confronto approfondito, non da ombrellone, che affronti la questione attraverso il dialogo con le parti sociali e la contrattazione. La previdenza complementare va sostenuta concretamente con misure concertate da sindacato e imprese, individuando percorsi incentivati e semplificati per l’adesione. La Cisl chiede da tempo l’introduzione di formule di silenzio-assenso per l’allargamento della platea dei beneficiari. Bisogna dare certezze a tante ragazze e ragazzi incastrati in percorsi frammentati, che con il sistema contributivo puro rischiano di andare incontro a pensioni poverissime. Lo Stato deve metterci del suo attraverso la fiscalità generale”.

    In Manovra, aggiunge, “devono essere riconfermate le misure sociali, economiche e fiscali conquistate in questi anni, a partire dalla riduzione del cuneo fiscale per le fasce medie e popolari e dall’accorpamento delle prime due aliquote Irpef.

    Serve poi un significativo investimento nel pubblico impiego, sanità, scuola, enti locali e ricerca, oltre al rinnovo dei contratti pubblici. E chiediamo interventi a favore della famiglia e della natalità e risorse adeguate per la legge sulla non autosufficienza”, conclude.

 

 

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