Siate previdenti e non dimenticate mai la deontologia.

Si rinnova, così, una tradizione iniziata lo scorso febbraio quando, nei locali Cassa di via Flaminia, per la prima volta, i giovani colleghi – non ancora in servizio – avevano avuto la possibilità di vivere un’esperienza del genere.

La graduatoria non è stata ancora approvata, non si conoscono le sedi da assegnare, ma l’interesse per le tematiche previdenziali è già evidente.

Anche in questa occasione hanno risposto in massa, erano in centinaia.

Per la stragrande maggioranza quasi trentenni o poco più, pieni di aspettative, fiduciosi nel futuro.

Come Presidente ho avuto il piacere di portare i saluti della Cassa, incoraggiandoli in una fase fondamentale della loro esistenza,  vissuta con le inquietudini tipiche del periodo.

L’incontro è iniziato con la lettura del messaggio inviato dalla Senatrice Anna Maria Bernini, Ministro dell’Università e della Ricerca.

Secondo il Ministro, “in questi anni la figura del notaio ha assunto un ruolo sempre più centrale. Siete ‘tecnici’ del diritto al servizio dell’intero sistema giuridico e di tutta la comunità, pilastri di legalità e fiducia. Competenza, indipendenza, imparzialità sono le vostre caratteristiche, con un faro d’eccezione a farvi da guida: la delega di potere dallo Stato. Ma siete anche il più importante anello di congiunzione tra pubblico e privato, divenendo così parte integrante – e sostanziale – del vivere civile ed ordinato della nostra comunità. In questo senso il Notariato, istituzione indipendente che molti Paesi ci invidiano,

appartiene al bagaglio storico culturale del nostro Paese, una risorsa preziosa da

tutelare e valorizzare”.

Il messaggio si concludeva con un auspicio: “auguro a tutti voi un percorso professionale, e personale, ricco di soddisfazioni. Abbiate sempre cura del valore che la vostra missione ha per la legalità, la sicurezza e la crescita della nostra società”.

Ho ritrovato nelle loro parole gioia e preoccupazione, speranza mista alla paura di aspettative deluse, emozione e razionalità. In ogni caso, senso di appartenenza all’universo notarile.

Era evidente la differenza anagrafica tra chi rappresenta l’istituzione e i neo colleghi, tra l’ingenuità di certe loro notazioni e la consapevolezza delle complessità del momento di coloro che sono chiamati a decidere, tra la “purezza dei neofiti” e la “concretezza dei veterani”.

Comune, invece, è stata l’emozione.

“I nostri giovani, come ripetuto più volte, sono espressione di una qualità elevata di formazione tecnico-giuridica e di perseveranza in un percorso post-universitario, di certo non facile. È questo uno dei motivi che porta la Cassa ad aprirsi – sempre più – alle vostre istanze, a rispondere ai vostri dubbi, ad aiutarvi nei momenti di difficoltà. Ma è imprescindibile ragionare in un’ottica prospettica, continuare a monitorare i repertori, che – troppo spesso – penalizzano gli under 35, nel primo anno di attività, ‘impossibilitati’ a superare i 20.000 euro”.

Li ho esortati ad essere previdenti, per costruire un futuro (non solo professionale) più sereno e felice, a partecipare attivamente alla vita degli organismi che rappresentano la nostra categoria, perché anche questo vuol dire fare politica, poter cambiare le cose che non vanno, modellare e difendere una professione che ha un ruolo fondamentale nel Paese.

“La Cassa non è solo erogatrice della pensione futura ma sostiene i propri iscritti in tutto l’arco della vita professionale e oltre. Noi abbiamo caratteristiche peculiari assolutamente irripetibili, siamo l’unico Ente che vive una vera mutualità solidaristica, che è sempre al fianco del proprio iscritto”.

Ma bisogna lavorare assieme per superare la “crisi delle vocazioni”, nella consapevolezza che la questione ha una dimensione che va ben oltre la categoria.

I decisori politici – come ho ricordato lo scorso anno – hanno il dovere di interrogarsi per individuare le soluzioni più idonee a non cancellare i sogni di intere generazioni che hanno creduto nell’universo delle libere professioni.

“La nostra funzione mantiene, ad ogni modo, la sua specialità, collocata tra natura pubblica e connotazioni privatistiche del servizio offerto, sempre più attuale in un mondo complesso qual è quello di oggi”.

Così come i “fiori all’occhiello” del sistema notariato: contributo per l’apertura studio, assegno di integrazione, tutela sanitaria. E per chi va in pensione, indennità di cessazione.

“Attenzione alla previdenza integrativa, che può rappresentare un valido aiuto a cominciare dalla terza età. Dopo tanto studio e impegno, il superamento del concorso, giustamente vi premia. Ma i sacrifici non sono finiti. Oggi su di voi ricade la responsabilità di quello che deciderete di essere, di come porterete avanti il vostro lavoro, delle scelte che farete. Non dimenticate mai di tenere presenti i cardini della nostra deontologia. Se lo farete – pur conoscendo le regole del mercato – saprete non prevaricare i colleghi e onorare la professione”.

di Vincenzo Pappa Monteforte (Presidente Cassa Nazionale del Notariato)

Tratto da Adepp