È un momento difficile e qualsiasi decisione non è facile da prendere.
È vero che noi siamo più lontani dalla Russia dei paesi scandinavi che con i migranti hanno fatto spallucce, ma i migranti non arrivano con armi e carrarmati e non bombardano.
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Avrebbero quelli si, ragione di farlo per quello che gli abbiamo fatto durante le feroci colonizzazioni di prima e di oggi, ma ora parliamo di una Russia che non credo si fermerà all’ Ucraina, degli Usa che oggi sono identici ai russi, di noi europei che corriamo il rischio serio di fare la fine dei vasi di coccio di manzoniana memoria. Donna Schlein si deve decidere da che parte stare, non è comportandosi come Salvini (banderuola in base ai sondaggi) che consoliderà il suo elettorato. lo si può contestare quanto si vuole ma almeno ha una linea chiara. E infatti i sondaggi lo premiano. È il Pd che deve decidere: o eskimo o armi. Ma la questione storica politica si ripropone nella sostanza come nelle due guerre precedenti. Con chi vogliamo stare? Siamo una piccola nazione. Ovviamente escludo la nostra presenza nelle 7 più grandi potenze industriali. Non possiamo permetterci di andare contro la Russia come contro gli Usa. Mentre ci permettiamo di snobbare i francesi, gli inglesi, i tedeschi e così gli altri paesi europei. Quelli con cui, secondo me dovremmo andare più d’accordo, per il semplice fatto che sono i più prossimi vicini e con i quali condividiamo i più alti valori occidentali. Escludiamo, in questo contesto bellicistico, l’Europa che invece può svolgere una grande deterrenza militare. Vogliamo continuare a parlarci addosso, accettando di essere sotto perenne ricatto, o vogliamo assumere le nostre responsabilità?
Ciò premesso diceva la Bibbia, nessuno può servire due padroni, perché o odierà l’uno e amerà l’altro; oppure sarà fedele all’uno e disprezzerà l’altro; voi non potete servire a Dio e a mammona.
Meloni deve decidere con chi stare Trump o Ue.
Da parte sua la presidente del consiglio, nel suo intervento al Congresso di Azione scandisce: “sto sempre con l’Italia, che sta con l’Europa, e che il ruolo dell’Italia deve essere quello di lavorare per rafforzare e difendere l’unità dell’Occidente, un bene molto prezioso”
La Meloni, per furbizia e per insipienza del Pd, pesca in un bacino elettorale che è quello di quella fetta di moderati di centrosinistra delusi dal vaniloquio della sinistra modello Schlein.
Perché il Pd possa esercitare una salda leadership dovrebbe avere un/una leader all’altezza del momento storico. Non mi sembra che ci siano potenziali statisti all’orizzonte.
Meno male che Calenda ha detto che l’avversario politico non deve essere un nemico.
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