È iniziato ieri il XLII congresso nazionale del Sindacato Nazionale Autonomo Medici Italiani.
Testa: disegnare un futuro in cui la medicina generale sia il cuore pulsante del sistema sanitario
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In un contesto politico caratterizzato da decenni di trascuratezza verso il potenziamento della sanità, nonostante gli encomi pandemici verso gli operatori sanitari e le promesse di rafforzamento del sistema, poco o nulla è stato attuato. Angelo Testa ,presidente nazionale Snami “Si evince una mancanza di coraggio nel riconoscere apertamente l’insostenibilità del sistema sanitario pubblico, destinato a spegnersi lentamente a favore di una crescente delega alla sanità privata. Nel frattempo i medici continuano a lavorare in condizioni sempre più difficili, chiedendo invano di preservare la qualità dell’assistenza sanitaria pubblica.”
Con questa drammatica riflessione si apre il XLII Congresso SNAMI che propone di fare fronte comune per superare le sfide che si pongono al nostro orizzonte e disegnare un futuro in cui la medicina generale sia il cuore pulsante del sistema sanitario.
Nella ferma convinzione che uniti si possano smantellare le barriere burocratiche che minano la capacità di fornire cure di qualità nel corretto rapporto tra servizio svolto ed emolumenti percepiti. “Discuteremo dell’accordo collettivo nazionale futuro -conclude il leader del sindacato autonomo dibattendo sulle nuove forme organizzative proposte e del ruolo giuridico del medico di medicina generale. Ogni partecipante a questo congresso sarà un agente di cambiamento soltanto se il cambiamento verrà costruito insieme secondo i principi dello Snami”.
La dott.ssa Volo medico igienista e assessore regionale alla Sanità. ha sottolineato l’importanza dei temi che verranno trattati ,che non a caso intitolano il congresso :cronicità e prevenzione la sfida del territorio.
Ha delineato una visione audace e proattiva per il settore sanitario con l’obiettivo di avvicinare la sanità al paziente, ha presentato strategie mirate per rendere i servizi più accessibili e centrati sulle esigenze individuali.
Ha parlato dei fondi del Pnrr e della case di comunità che a suo giudizio potranno dare un impulso alla sanità territoriale che è sofferente in tutte le parti d’Italia.
Nello specifico ha introdotto i dettami del DM77 con le Case di Comunitàh24, un modello di assistenza continua, non scevra da difficoltà di realizzazione, che mira a promuovere la salute attraverso un’approccio integrato interprofessionale. Queste strutture, aperte 24 ore su 24, saranno il cuore di una rete di servizi orientati alla comunità, garantendo una presa in carico completa e tempestiva.
Ha inoltre affrontato la tematica delle possibilità che la telemedicina potrà offrire nello snellimento di una parte dell’assistenza sanitaria territoriale . Spicca la volontà di alleggerire i pronto soccorso, mirando a una gestione più efficace delle emergenze e adottando approcci preventivi. Questo, ha sottolineato, consentirà di ottimizzare le risorse e migliorare tempi e qualità dell’assistenza.
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