Seconda giornata di lavori del convegno dei giuslavoristi: si parla di lavoro e impresa sostenibile
Ieri unIeri una tavola rotonda sulle specializzazioni forensi.tavola rotonda sulle specializzazioni forensi.
Si aprono i lavori della seconda giornata del Convegno nazionale di AGI – Avvocati Giuslavoristi Italiani – “Il Valore del Lavoro. Diritti e Sostenibilità” che si svolge sino a domani al Teatro del Giglio di Lucca. Questa mattina si parte con un “Dialogo” moderato da Federico Fubini, giornalista del Corriere della Sera, sul “Valore del lavoro e libertà economiche nell’impresa sostenibile: un necessario equilibrio tra socialità ed efficienza” con l’avvocata e professoressa Orsola Razzolini e l’avvocato e professore Bruno Caruso.
Seguirà la presentazione del progetto “AGI per i rifugiati”, uno sportello permanente di consulenza giuslavoristica gratuita offerta alle rifugiate e ai rifugiati per garantire le migliori opportunità di occupazione, tirocinio e formazione, di assistenza e sostegno al reddito.
Ieri, nel pomeriggio, si è tenuta un’interessante tavola rotonda moderata da Errico Novi, vice direttore de Il Dubbio, dedicata a un tema “caldo” quanto mai attuale nell’Avvocatura: le specializzazioni. Con la partecipazione delle associazioni specialistiche: avv. Aldo Bottini, Avvocati Giuslavoristi Italiani; avv. Paola Rubini, Unione delle Camere Penali; Cinzia Calabrese, Associazione Italiana degli Avvocati per la famiglia e per i minori; Paola Pregliasco, Camera degli Avvocati Tributaristi di Firenze; Antonio de Notaristefani, Unione Nazionale delle Camere Civili; Francesco Paolo Perchinunno, Associazione Italiana Giovani Avvocati.
«In quanto avvocati siamo nati per valorizzare le nostre conoscenze e finalmente siamo usciti dalla clandestinità – ha detto Aldo Bottini, past-president AGI, nel corso del suo intervento – ma ci troviamo sempre in una dimensione tormentata. La storia delle specializzazioni è una storia che va avanti da 20 anni. La legge che le riconosce è del 2012, abbiamo un regolamento ormai definito ma siamo ancora qui che non riusciamo a mettere definitivamente a terra il meccanismo. È inaccettabile. Vorrei che si allontanasse il sospetto che ci sia una più o meno dichiarata volontà di allontanare il processo». «Da anni AGI e altre associazioni specialistiche hanno messo in piedi scuole di specializzazione che sono un modello di eccellenza – continua il giuslavorista – un’esperienza che dovrebbe essere valorizzata dalle istituzioni dell’Avvocatura, mentre assistiamo a un ritardo incomprensibile. I percorsi di comprovata esperienza non sono ancora stati avviati. E riguardo alle scuole, anche se finalmente sono cominciati gli esami per chi ha fatto le nostre scuole negli anni precedenti, quelle nuove non sono ancora partite nonostante le linee guida pubblicate nel maggio di 2023».
Un ritardo che va contro l’interesse degli avvocati stessi. «È evidente che il riconoscimento della specializzazione aiuta a comunicare l’importanza del ruolo dell’avvocato che si occupa della materia – conclude Bottini – se vogliamo continuare ad assicurare credibilità alla professione forense non dobbiamo avere paura di un meccanismo di verifica e certificazione delle nostre conoscenze, perché questo garantisce meritocrazia, soprattutto a vantaggio dei giovani. Dobbiamo fare una scelta: buttare via quanto abbiamo raggiunto giustificando un sistema in cui ogni avvocato si proclama ciò che vuole oppure scegliere un percorso di certificazione delle conoscenze. Cominciamo a mettere a terra il meccanismo faticosamente conquistato, poi lo miglioreremo, anche individuando nuovi settori di specializzazione».
La presidente nazionale AGI, Tatiana Biagioni, alla fine della tavola rotonda ha aggiunto: «Dare ai cittadini e alle cittadine un’Avvocatura sempre più efficiente è prioritario. Sono un’avvocata, mi è sempre stato insegnato che le norme vanno applicate. La norma sulle specializzazioni c’è, iniziamo ad applicarla e verifichiamo sul campo cosa eventualmente va modificato. Per me è fondamentale lavorare con tutte le associazioni forensi specialistiche per traghettare il Paese verso un’Avvocatura moderna». «Associazioni specialistiche – prosegue – che sono una risorsa dell’Avvocatura e che devono essere coinvolte e valorizzate nell’interesse dell’Avvocatura stessa».
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