Si chiude il 67esimo congresso nazionale ingegneri
Da Catania lo slancio degli ingegneri per le prossime sfide del paese
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Cala il sipario sul 67° Congresso degli Ordini degli Ingegneri d’Italia con la presentazione dei risultati dei delegati – giunti nel capoluogo etneo da tutto il Paese – utili per avanzare riforme professionali, e con gli interventi dei giovani ingegneri che hanno lanciato nuove proposte sul futuro della professione.
Un evento che non è stato solo cultura della prevenzione, politica strategica, approfondimento dei temi legati allo sviluppo, formazione, analisi delle competenze e sguardo sul futuro, ma anche e soprattutto promozione del territorio attraverso arte, storia e cultura. Dallo spettacolo dei Pupi dei Fratelli Napoli, al concerto sinfonico al Teatro Massimo di Catania, passando per la forte presenza del Comune e dell’Università, Catania si è mostrata ai 1500 ospiti presenti attraverso le sue più belle e vivaci espressioni.
«Una città che ha avuto l’opportunità di raccontarsi – ha detto il presidente dell’Ordine degli Ingegneri della provincia etnea Mauro Scaccianoce – grazie all’impegno di una squadra formidabile, quella del Consiglio dell’Ordine, che si è davvero spesa tantissimo con l’obiettivo di far emergere il volto di una città dalle grandi potenzialità. Un anno di lavoro ininterrotto, che ha visto coinvolti tutti i 15 consiglieri, per questo mi sento di ringraziarli uno per uno. L’impresa è riuscita, e possiamo davvero esserne orgogliosi».
Durante i lavori odierni – moderati da Gianluca Semprini – si è discusso dell’obbligo di iscrizione e formazione per tutti gli ingegneri che collaborano con la Pubblica Amministrazione, per assicurare l’autorevolezza della professione e per garantire ad utenti e colleghi risposte meno aleatorie, più certe, aggiornate e veloci. Si sono approfondite la difformità sulle condizioni contributive di chi pratica la professione e sull’efficacia del percorso di formazione universitaria, che potrebbe incidere molto di più sull’immediato esercizio dei giovani nel mondo del lavoro. È emersa la necessità di una maggiore aderenza al codice deontologico e di una tutela sanitaria più ampia per i professionisti. L’urgenza emersa dai temi dei focus group ha puntato l’attenzione anche sull’indennizzo di paternità e sull’applicazione delle norme sulla parità di genere. Sono state proposte anche future specifiche certificazioni per gli ingegneri impegnati negli ambiti della sicurezza, innovazioni sull’implementazione di contratti di rete per i professionisti che lavorano in piccoli studi, con lo scopo di ridurre i costi di esercizio, favorire nuove sinergie e incentivi per startup e realtà più piccole.
Non è mancata l’attenzione verso gli aspetti tecnologici in continua evoluzione, che vedono gli ingegneri affiancati all’avanzamento dell’intelligenza artificiale. «Abbiamo registrato una straordinaria partecipazione anche durante le sessioni formative e si confronto – ha continuato Scaccianoce, presidente dell’Ordine degli Ingegneri di Catania – questo ci inorgoglisce, abbiamo condiviso “mete” trasversali e un bagaglio di aggiornate conoscenze, innescando curiosità e potenziali sviluppi che possono evolvere nell’esercizio della professione di ognuno di noi. Ogni Ordine d’Italia da oggi proseguirà la sfida della formazione con un percorso rigoroso, volto a erogare aggiornamenti di qualità per tutti gli ingegneri, liberi professionisti, dipendenti pubblici e privati. Bisogna adeguare il livello di preparazione, tenendo conto delle innovazioni tecnologiche e delle modifiche normative che corrono sempre più velocemente, badando al far sì che la formazione non si trasformi in un business ma conservi la vocazione a promuovere lo sviluppo delle competenze».
«In chiusura dei lavori, desidero innanzitutto ringraziare il collega Mauro Scaccianoce e l’Ordine degli Ingegneri di Catania – ha detto Angelo Domenico Perrini, presidente del Consiglio Nazionale – oltre alle nostre strutture del Cni e della Fondazione Cni, per l’organizzazione impeccabile. Ritengo che dal dibattito siano emersi i temi attualmente più importanti per la categoria come l’equo compenso, la rimodulazione dei bonus edilizi, l’iscrizione obbligatoria all’Albo per chi svolge la professione di ingegnere – ha continuato Perrini – ringrazio, in modo particolare, gli . Il Presidente del Consiglio Nazionale Ingegneri Angelo Domenico Perrini ha commentato l’ultima parte del consesso siciliano.
Ritengo che dal dibattito siano emersi i temi attualmente più importanti per la categoria come, ad esempio, l’Equo compenso, la rimodulazione dei bonus edilizi, l’iscrizione obbligatoria all’Albo per chi svolge la professione di ingegnere, la riforma del sistema 3+2, la laurea abilitante e così via. Ringrazio, in modo particolare, gli ingegneri delegati che hanno partecipato attivamente ai lavori attraverso il confronto avvenuto all’interno dei focus group e che hanno offerto una serie di spunti fondamentali che entreranno in maniera organica nel nostro programma dell’immediato futuro”.
“Abbiamo registrato una straordinaria partecipazione anche durante le sessioni formative e si confronto – ha detto a sua volta il Presidente dell’Ordine degli Ingegneri di Catania – questo ci inorgoglisce, abbiamo condiviso “mete” trasversali e un bagaglio di aggiornate conoscenze, innescando curiosità e potenziali sviluppi che possono evolvere nell’esercizio della professione di ognuno di noi. Ogni Ordine d’Italia da oggi proseguirà la sfida della formazione con un percorso rigoroso, volto a erogare aggiornamenti di qualità per tutti gli ingegneri, liberi professionisti, dipendenti pubblici e privati. Bisogna adeguare il livello di preparazione, tenendo conto delle innovazioni tecnologiche e delle modifiche normative che corrono sempre più velocemente, badando al far sì che la formazione non si trasformi in un business ma conservi la vocazione a promuovere lo sviluppo delle competenze”.
Le proposte cui fa riferimento il Presidente del Cni, elaborate dai 200 delegati che hanno partecipato al focus group, sono state presentate nel corso della mattinata ed hanno preceduto il dibattito sulla mozione finale, costruita a partire dalle linee programmatiche annunciate dal Presidente Perrini nel corso della lettura della sua relazione. I punti più votati emersi dal focus group sono stati nell’ordine: l’iscrizione obbligatoria all’Albo per gli ingegneri della PA; la modifica del sistema universitario del 3+2; aumentare l’attrattività degli Ordini; sostenere gli Ordini medi e piccoli in tema di gestione, marketing e comunicazione; il passaggio dalla gestione separata dell’Inps a Inarcassa; le lauree abilitanti.
La mozione finale è stata infine approvata con 1083 voti a favore, 57 contro e 27 astenuti. In chiusura è stata annunciata la 68esima edizione del Congresso la cui organizzazione sarà a cura degli Ordini di Grosseto e Siena. ingegneri delegati che hanno partecipato attivamente ai lavori attraverso il confronto avvenuto all’interno dei focus group e che hanno offerto una serie di spunti fondamentali che entreranno in maniera organica nel nostro programma dell’immediato futuro».
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