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Sì al tavolo di concertazione per gli amministratori di condominio

In vista della prima riunione del 18 maggio, l’Ananmmi condivide la proposta dell’Unai di un organismo di confronto, aperto esclusivamente alle associazioni che realmente rappresentano la categoria

Sì al tavolo di concertazione per gli amministratori di condominio

Un tavolo di concertazione, aperto esclusivamente alle associazioni realmente rappresentative degli amministratori di condominio. L’Anammi, Associazione Nazional-europea AMMinistratori d’Immobili, sostiene la proposta dell’Unai di un tavolo di confronto permanente, focalizzato sulla tutela del settore, escludendo organizzazioni che nulla hanno a che vedere con la professione. Con la crisi economica da contrastare e la Fase 2 piena di incognite, è necessario delineare una linea comune, decisa soltanto da coloro che davvero rappresentano il mondo condominiale, è divenuta urgente. “Rivendichiamo la necessità di discutere autonomamente – spiega Giuseppe Bica, presidente dell’Anammi – pur con posizioni diverse, le nostre problematiche, chiudendo la porta a realtà che, nel migliore dei casi, sono vicine al nostro settore, oppure che, a causa del numero modesto di iscritti, non può parlare a nome di tutto il comparto”. Finora, purtroppo, non è sempre stato così. “Troppe volte, anche in ambito istituzionale – ricorda Bica – siamo stati costretti a discutere di tematiche condominiali con enti di formazione, organizzazioni dei condòmini e dei proprietari immobiliari, albi professionali e organismi di mediazione. In alcuni casi, si trattava di sigle sconosciute, che pretendevano di parlare per tutte le associazioni”. La prima riunione del tavolo di concertazione si terrà lunedì 18 maggio, alle ore 10.30, tramite videoconferenza, e vedrà allo stesso tavolo tutte le associazioni degli amministratori iscritte all’Elenco delle associazioni professionali presso il Ministero dello Sviluppo Economico, in grado di rilasciare l’attestato di qualità, come indicato dalla L. 4 del 2003. Si tratta di Abiconf, Aiac, Aima, Alac, Amministratori Professionisti, Anaci, Anai, Anammi, Anapi, Apac, Arai, Associazione Amministratori Professionisti, Fna e, ovviamente, l’Unai, da cui è partita la proposta. Sono invece escluse tutte quelle che non rilasciano attestato di qualità, con conflitti di interesse o “ibride”. Obiettivo del tavolo è diventare una sede permanente di confronto tra le associazioni del settore, che dovranno incontrarsi periodicamente, in modo da  elaborare soluzioni condivise sui temi essenziali per i professionisti, da presentare poi alle istituzioni nazionali. L’ordine del giorno della prima riunione prevede, tra i vari temi, la definizione dei problemi più urgenti che colpiscono gli amministratori di condominio. “Costituire un fronte unico è essenziale – commenta il presidente Bica – sia per affrontare il post-Coronavirus, che ci pone di fronte a sfide mai affrontate prima, sia per definire le proposte dei professionisti ai tanti problemi che affliggono i nostri iscritti, più volte denunciati senza riuscire, però, ad avere un serio riscontro dalla controparte politica”.

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