Anno: XXV - Numero 159    
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La sanità regionale non si salva dando agli universitari la conduzione dei reparti ospedalieri

Anaao Giovani manifesta forte contrarietà alle dichiarazioni del Presidente dell’Ordine dei medici di Genova, Prof. Alessandro Bonsignore, secondo il quale la Direzione universitaria di reparti ospedalieri favorirebbe l’assunzione di specializzandi riducendo le carenze di organico e garantendo al contempo la loro formazione.

La sanità regionale non si salva dando agli universitari la conduzione dei reparti ospedalieri

Al di là dell’inopportunità di un simile intervento da parte di un Presidente dell’Ordine dei medici, che non dovrebbe creare inutili fazioni con dichiarazioni, ma essere invece espressione delle diverse anime di una categoria, Anaao Giovani sottolinea come il metodo più appropriato per scegliere i Direttori di struttura complessa debba essere non il curriculum universitario ma solo e unicamente il merito, con riferimento particolare alle capacità cliniche e manageriali, tramite concorsi pubblici trasparenti.

Il Prof. Bonsignore, inoltre, dichiara che “finora la formazione è possibile solo nel capoluogo”, un’asserzione che consideriamo quantomeno imprecisa. Una nota del Ministero dell’Università del 2018, con oggetto “indicazioni sull’obbligo di rotazione degli specializzandi”, stabilisce chiaramente che gli specializzandi devono ruotare in tutte le strutture della rete formativa, rotazione che sistematicamente e in barba alle normative non avviene poiché i Direttori di scuola di specializzazione sono restii a inviare specializzandi in reparti in cui non vi sono professori universitari e preferiscono trattenerli nei policlinici universitari, con un rapporto specializzandi/posti letto anche di 10:1, utilizzandoli spesso come tappabuchi e facendo loro svolgere attività ripetitive ed a volte addirittura demansionanti. Ad esempio, la scuola di specializzazione di Chirurgia Generale dell’Università di Genova su 19 strutture della rete formativa ben 8 non ricadono nel comune di Genova. Dalle sue dichiarazioni, stante la normativa vigente, dobbiamo dedurre che tali presidi “extra-capoluogo” non abbiano mai avuto specializzandi e servano solo ad aumentare volumi assistenziali per vedersi assegnati più specializzandi, nonostante il Ministero dell’Università da anni obbliga gli specializzandi alla rotazione?

Suggeriamo al Prof. Bonsignore, di cui apprendiamo dalla recente intervista la sua estrema attenzione nei confronti della qualità formativa erogata ai medici specializzandi genovesi, di non curarsi, in quanto Presidente dell’Ordine dei medici di Genova, se i primari delle reti formative siano professori universitari bensì di visionare i risultati degli ultimi questionari di valutazione delle scuole di specializzazione italiane, dove si evince le molteplici criticità che pregiudicano la formazione dei futuri specialisti liguri.

Pertanto, Anaao Giovani condanna queste dichiarazioni, considerando invece gli Ospedali non strutture provincia dell’impero, ma vera linfa vitale del nostro SSN. Infine, i medici ospedalieri (e basta guardare solo i tempi di degenza medi nettamente inferiori a quelli degli universitari), dimostrano ogni giorno capacità gestionali, assistenziali e formative uniche, e un SSN virtuoso dovrebbe pertanto valorizzarli e proteggerli.

Il SSN si trova in una situazione di enorme difficoltà, e a grandi problemi devono corrispondere soluzioni complesse, non semplicistiche. Pensando alle dichiarazioni del Prof. Bonsignore, viene in mente il Poeta quando diceva “non domandarci la formula che mondi possa aprirti, /sì qualche storta sillaba e secca come un ramo./ Codesto solo oggi possiamo dirti,/ciò che non siamo, ciò che non vogliamo”.

Direttivo Nazionale Anaao Giovani

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