Anno: XXV - Numero 237    
Venerdì 27 Dicembre 2024 ore 13:30
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Benvenute le modifiche all’ art. 2407 c.c.

Lo scorso 29 maggio la Camera dei deputati ha approvato all’unanimità dei presenti il disegno di legge che modifica l’art. 2407 del codice civile, dettando alcuni parametri per la limitazione delle responsabilità degli organi di controllo.

Benvenute le modifiche all’ art. 2407 c.c.

“Esprimiamo la nostra soddisfazione” dichiara il Presidente Anc Marco Cuchel “per il risultato raggiunto, che mitiga una problematica che ha allontanato nel tempo molti colleghi dallo svolgimento del ruolo di sindaco, per le conseguenze imprevedibili e sproporzionate che un incidente di percorso poteva comportare. Il nostro plauso” prosegue Cuchel “va, in primis, all’On.le Marta Schifone, prima firmataria della proposta di legge, e a tutti i sostenitori del provvedimento, in particolare gli On.li Congedo, De Bertoldi, Matera, Testa e Varchi e al Consiglio Nazionale che in questa direzione ha lavorato in questi mesi. Non ultimo, l’orgoglio di appartenere a una Categoria capace di mettere da parte i contrasti interni per raggiungere un obiettivo comune e l’unanimità del voto alla Camera ne è la dimostrazione. Non uno dei 120.000 Colleghi ha sollevato il minimo dissenso sulla norma, rischiando di pregiudicarne il percorso.

La stessa Anc, che da anni segue il tema, ha rilevato alcuni punti di fragilità che confidiamo, in sede di approvazione al Senato, possano essere affrontati e sanati, per mettere al riparo il provvedimento dal controllo di costituzionalità.

Mi riferisco, in particolare, alla parametrazione degli scaglioni di compenso: si potrebbe verificare l’ipotesi di un professionista con compensi minori sanzionato più del collega con compenso maggiore, in forza del meccanismo dei tre scaglioni introdotto dal provvedimento. Rimangono ancora da risolvere la spinosa questione della limitazione degli incarichi e della rotazione degli stessi, della terzietà del ruolo in merito alla nomina e al pagamento delle competenze, oltre alla proporzionalità tra l’atto addebitato e il tempo per il quale il professionista ha ricoperto l’incarico, aspetti su cui Anc intende intervenire mettendo in atto tutti gli strumenti di interlocuzione necessari.

Confidiamo anche che Consiglio Nazionale, che oggi si è impegnato per la responsabilità civile (ad onor del vero già ricompresa dalle nostre assicurazioni obbligatorie), intervenga sulla responsabilità penale, dalla quale nessuna assicurazione ci protegge”.

Anc Comunicazione

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