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Complicazioni Superbonus 110% e bonus edilizi, gli architetti scrivono a Mario Draghi

I professionisti si ritrovano oggi con lavori fatti o quasi conclusi, senza alcuna possibilità di cessione del credito o sconto in fattura, con l’unica prospettiva di un aumento di contenziosi e azioni legali. Chiesto al governo un confronto per individuare una nuova formula per incentivare la fiscalità d’impresa e favorire il rilancio dell’edilizia

Complicazioni Superbonus 110% e bonus edilizi, gli architetti scrivono a Mario Draghi

L’iniziativa, promossa dall’Ordine degli Architetti di Roma e provincia, supportata dalla Federazione degli Ordini degli Architetti del Lazio e a cui hanno aderito gli Ordini di 44 province italiane, in rappresentanza di oltre 80mila iscritti, punta a tutelare la cittadinanza e la collettività e, in particolare, i professionisti, che scontano gli effetti degli strumenti messi in campo dal Governo che “sulla carta avrebbero dovuto semplificare gli iter per superbonus e bonus edilizi” ma che, al contrario, “sono risultati assolutamente fallimentari”, si legge nella missiva.

Di fronte a una norma scritta male – scrivono gli architetti – ci si domanda se l’Esecutivo e gli uffici che intervengono nel processo legislativo conoscano i tempi di progettazione e realizzazione di un intervento edilizio. La realtà parla di professionisti che si ritrovano oggi con lavori fatti o quasi conclusi, senza alcuna possibilità di cessione del credito o sconto in fattura, con l’unica prospettiva di un aumento di contenziosi e azioni legali.

Segue un excursus delle numerose modifiche che hanno interessato la normativa nel tempo e che hanno creato incertezza e rallentamenti nell’esecuzione delle opere.

“Ciò che sembra solo una storia da teatro dell’assurdo – spiegano gli architetti al Premier Draghi- è in realtà la triste vicenda ‘vera’ dei bonus edilizi nel Belpaese. Professionisti, associazioni di categoria, Rete Tecnica delle professioni, da tempo rappresentano il loro disappunto sulle decisioni prese: eppure non sono mai stati consultati”. I professionisti propongono dunque “un dialogo per tracciare una strada nuova che non preveda insidie ad ogni passo”.

Oggi continuiamo il nostro impegno professionale perché rispettiamo i nostri committenti, le persone con cui abbiamo preso un impegno – continua la lettera – ma operiamo in una situazione insostenibile. Disorientati, imprese e professionisti, non sono più in grado di sostenere il peso di scelte sbagliate, come ci testimoniano le numerose segnalazioni che ogni giorno provengono dai nostri iscritti.

Infine, un appello:

Chiediamo al Governo di cambiare strada e trovare una nuova formula per incentivare la fiscalità d’impresa e il rilancio dell’edilizia, settore ormai bloccato da decenni.

La lettera è stata sottoscritta dagli Ordini degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori delle province di Arezzo, Asti, Bologna, Bolzano, Campobasso, Caserta, Chieti, Cremona, Fermo, Firenze, Forlì-Cesena, Frosinone, Genova, Gorizia, Grosseto, L’Aquila, Latina, Livorno, Lucca, Macerata, Massa Carrara, Milano, Palermo, Parma, Perugia, Pescara, Pisa, Pistoia, Pordenone, Prato, Ravenna, Rieti, Rimini, Roma, Salerno, Siena, Teramo, Torino, Trento, Trieste, Udine, Varese, Vercelli, Viterbo.

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